Marsh a Berlino non fa tremare Mennea

Marsh a Berlino non fa tremare Mennea ATLEflCA Anche in Germania di scena il keniano Kiptanui, che però fallisce nei 2000 il record di Aouita Marsh a Berlino non fa tremare Mennea Nei200 battuto da Fredericks (20"01) con Lewis al terzo posto BERLINO. Doveva essere il meeting delle stelle, ma ha finito per diventare la serata delle delusioni. Tante promesse - gli organizzatori avevano elargito milioni e previsto di versarne altri in caso di records o di prestazioni eccezionali - ma gli atleti, forse traditi dalla tensione e certamente stanchi per i numerosi impegni affrontati in questi giorni, hanno al massimo fornito qualche sorpresa. Mike Marsh che, dopo aver trionfato a Barcellona, facendo tremare Pietro Mennea e il suo primato mondiale (19"72) dei 200 metri quando aveva corso in 19"73, si è fatto addirittura battere dal namibiano Fredericks. Una gara sempre ad alto livello che però non ha dato bri¬ vidi con il vincitore cronometrato in 20"01, mentre l'americano si è piazzato in seconda posizione con il tempo di 20" 14. Marsh ha dato l'impressione di essere un po' svuotato rispetto ai giorni di Barcellona, anche se proprio allora, quando mancò di un soffio il primato, disse che lo avrebbe battuto in Germania, in questa riunione. Mennea per il momento può dormire sonni tranquilli. Terzo Cari Lewis (20" 16) che ha preferito la doppia distanza, evitando di incontrare sui 100 il dominatore di Barcellona, l'inglese Lindford Christie. C'è anzi l'impressione che i due rivali cerchino accuratamente di non dare vita allo scontro diretto (che potrebbero rivendersi in altra occasione) visto che lo stesso Christie, dopo avere rinunciato a Zurigo, si è stavolta presentato regolarmente in pista, aggiudicandosi la prova in 9"99, davanti allo statunitense Burrell fl0'.'04), fra l'altro con vento favorevole di metri 3,8. Anche la corsa costruita su misura per il nuovo eroe del mezzofondo, Moses Kiptanui non ha sfornato il record che tutti si aspettavano. Sui 2000 metri, il keniano voleva battere il limite di Aouita, fissato in 4'50"81. La partenza è stata un po' farraginosa, i primi metri percorsi relativamente al rallentatore, malgrado la «lepre» assoldata apposta e così Kiptanui, magrado un finale straordinario, ha fatto registrare un tempo superiore di un paio di secondi. Nelle altre gare si sono consumate rivincite e conferme. Sui 100 femminili la russa Irina Privalova ha battuto con l'ottimo risultato di 10"93 l'americana Gwen Torrence'fl 1"02) e Mérlene Ottey (11"10). Successo anche per Sandra Farmer Patrick sui 400 hs in 53"59 e dell'olandese Ellen Van Langcn negli 800 in l'59"55. Affermazione di rito per la tedesca Heike Drechsler nel lungo, con un balzo a metri 7,10. Fra i giganti del martello, dominio assoluto degli atleti della Csi, con Astapkovich autore del miglior lancio (il primo) a metri 81,04 davanti ai compagni di squadra Nikulin e Abduvaliev. [r. a.] Mike Marsh è stato sconfìtto

Luoghi citati: Barcellona, Berlino, Germania, Zurigo