Il Totocalcio arriva a domicilio

Il Totocalcio arriva a domicilio Riparte la schedina, alla sua 45a stagione; Gattai ha fiducia nel rilancio Il Totocalcio arriva a domicilio Con l'elettronica si giocherà anche da casa ROMA. Il Totocalcio festeggerà domani l'inizio del suo 45° anno di vita con il concorso dedicato alla Coppa Italia: ma quasi il 50% delle 15.200 ricevitorie è ancora chiuso per ferie. E' lecito prevedere un movimento di piccolo cabotaggio, così come non si potrà attendere molto dalla successiva domenica, con pronostici legati alla serie C. Ma dal 6 settembre, con l'ingresso in campo della serie A, il Coni dovrà passare alla riscossa. Lo sport italiano è infatti reduce da una stagione finanziariamente traumatica: per la prima volta il gioco più caro agli italiani ha dato segni di stanchezza, con un calo delle giocate. La crisi, com'era stato previsto dai tecnici, ha avuto inizio ai primi di gennaio, quando di colpo il costo della colonna passò da 600 ad 800 lire, con un aumento repentino del 33 per cento. Contemporaneamente, considerato che metà dell'aumento è rappresentato dall'imposta stabilita dalla legge finanziaria per il 1992, diminuiva la percentuale spettante al Coni. Si registrarono i seguenti, simultanei fenomeni: leggero aumento delle somme investite; calo del numero di colonne giocate; diminuzione dell'aliquota spettante al Coni, con un decremento di un centinaio di miliardi di incasso. Le analisi tecniche del fenomeno individuano pertanto la crisi del Totocalcio nell'impossi- bilità o nella ritrosia dei sistemisti ad investire somme sempre più alte nel gioco, che appare ormai iniquo. E' questa la causa determinante, considerato che l'80-85 per cento delle scommesse fa capo ai sistemisti. Ogni primario sforzo del Coni è pertanto volto alla revoca (meglio, alla non riconferma) della sovrattassa di 100 lire. «Sono stati compiuti incoraggianti passi avanti in questa direzione afferma il presidente del Coni, Arrigo Gattai - e, sia pure ufficiosamente, giungono confortanti segnali dai ministeri interessati: Finanze, Bilancio e Tesoro. Sono perciò fiducioso che in tempi brevi, entro fine anno, la sovrattassa venga abolita». Il presidente del Coni è comunque ottimista. «Vediamo come ripartirà il concorso dopo l'interruzione estiva. Penso in definitiva bene, Il servizio Totocalcio ha inoltre già studiato diverse proposte per vivacizzare il gioco. Le esamineremo. Parlare, come si fa da qualche parte, di riforma del campionato mi pare fuori luogo e comunque sarebbe problema di competenza non nostra ma della Federcalcio». Riforme allo studio quindi: e quali sarebbero? Risponde il dottor Guido Parrinello, direttore generale dei Concorsi Pronostici: «Innanzitutto è previsto l'aumento delle ricevitorie che supereranno le 16 mila unità. Creeremo nuovi punti di gioco, al servizio dello scommettitore, nei luoghi maggiormente frequentati, cioè nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, nelle stazioni di servizio autostradali. Renderemo anche trasparentissima l'assegnazione di nuove ricevitorie, con bandi di concorso pubblici e pubblicizzati. Sono in progetto anche ricevitorie volanti, da dislocare di volta in volta nei luoghi più frequentati (fiere, convegni, grandi avvenimenti sportivi). Ci avvarremo anche dei ritrovati dell'elettronica per arrivare alle giocate a domicilio. Dobbiamo ricordare che il nostro è in definitiva un servizio per il cittadino e per lo sport italiano. Abbiamo perferzionato anche lo studio di un Supertredici, approntato ormai da alcuni anni e che darebbe ai giocatori più tecnici la possibilità di cimentarsi in pronostici specialistici, rischiando di più ma fruendo di invogliami premi suppletivi. Il nuovo concorso sarebbe compatibile con l'attuale sistema informatico e realizzabile tecnicamente in breve tempo». Parrinello sconsiglia invece, come tutti i tecnici del settore, l'aumento della schedina a 14 pronostici. Purtroppo non sempre i tecnici vengono ascoltati, come è successo quando indicarono come negativa anche per l'erario l'introduzione della sovrattassa di 100 lire. Vanni Lo riga LE CURIOSITÀ' 28 MILA MILIARDI. Tanti sono i soldi spesi per il Totocalcio dal 19 settembre '48, da quando il Coni gestisce il concorso: 9772 miliardi sono confluiti nel montepremi. Ogni italiano ha speso, in media, 2 milioni: un terzo, circa 700 mila lire, è rientrato in suo possesso sotto forma di premi. 85 MILIARDI DI COLONNE. Quante ne sono state giocate in 44 anni (circa 20 miliardi negli ultimi quattro anni). A una media di 2 colonne a schedina sono 42,5 miliardi di schedine utilizzate che, niesse una dietro l'altra, formano una striscia di carta lunga 7 milioni e 650 mila chilometri, dieci volte il viaggio di andata e ritorno Terra-Luna. 35 MILIONI. I giocatori premiati dal Totocalcio in 44 anni: 125 i fortunati che hanno superato la vincita di 1 miliardo. 3134 MILIARDI. E' quanto ha incassato il Totocalcio nell'ultima stagione, con un totale di 4903 milioni di colonne giocate (400 mila in meno rispetto al 1990-91). 800 LIRE A COLONNA. Ecco come sono ripartite: 63 lire al ricevitore, 275,060 al montepremi, 235,716 allo Stato, 160,524 al Coni, 44,590 per spese di organizzazione, 19,110 al credito sportivo.

Persone citate: Arrigo Gattai, Gattai, Guido Parrinello, Mila Miliardi, Parrinello

Luoghi citati: Italia, Roma