«Troppo facile»

«Troppo facile» «Troppo facile» Psicologhe e filosofe italiane ci credono poco «Il ruolo della donna è molto più complesso» ROMA IMMI come parli e ti dirò di che sesso sei: nel rapporto tra uomini e donne il linguaggio è così fondamentale? Si possono condividere le teorie della linguista americana Deborah Tannen? «Non molto - sostiene polemica Elena Gianini Belotti, esperta di psicologia femminile -. E' vero che le donne sono più dedite alle "relazioni", e sono più attente a come mediare i conflitti a proprio vantaggio. Ma, al contrario di quel che sostiene la Tannen, questo atteggiamento mi sembra più utile e più produttivo di quello degli uomini. «Le femministe, in anni passati, si sono battute per il cambiamento dei ruoli tradizionali. Però non hanno vinto la loro battaglia: continua ad esistere da parte delle madri una particolare complicità con il figlio maschio, di cui si sollecita continuamente l'esercizio della forza e della "virilità". Il messaggio inconscio che spesso la donna trasmette al bambino è: "Tu sei più importante di me"». Per il linguista Luca Serianni I lo stile di comunicazione dei due sessi è certamente diverso: «Esistono addirittura delle lingue primitive e di comunità ristrette in cui uomini e donne parlano diversamente e sono quindi bilingui. Attenzione, però: nella nostra cultura si dice, non a caso, lingua madre. Infatti la continuità linguistica è affidata alla donna. E' la madre che trasmette al figlio la "sua" lingua e che gli insegna a parlare. «La donna dal punto di vista linguistico si adatta di più dell'uomo: impara con più facilità le lingue straniere, si "sdialettizza" prima e utilizza l'italiano più velocemente. Avere delle consapevolezze culturali sull'uso della lingua è certamente utile, ma la comunicazione si basa su meccanismi inconsci che si trasformano solo in tempi molto lunghi». «Difficile, anzi difficilissimo che le regole del parlare quotidiano cambino - sostiene lo psicoanalista junghiano Aldo Carotenuto - proprio perché si ha a che fare con elementi emotivi, irrazionali». Carotenuto è, insieme a Francesco Alberoni, uno dei più noti studiosi italiani delle dinamiche erotiche all'in- terno della coppia: «Io stesso spiega - ho dovuto faticare molto per decifrare il codice più nascosto con cui si esprimono le mie pazienti. Le donne hanno un linguaggio più complesso e a volte più inafferrabile di quello degli uomini». Claudia Mancina, filosofa e deputato pds, è convinta che, nella vita privata come in quella pubblica, le stesse frasi, le stesse parole possono assumere connotati differenti se usati da uomini o da donne: «In politica, per esempio, lo stile femminile ha spesso toni più drammatici, e più capace di esprimere malessere o disagio. Ho notato spesso, in base alla mia perso¬ nale esperienza, che gli uomini intervengono sempre durante le assemblee o i dibattiti. Invece le donne lo fanno solo se hanno qualcosa da dire. • «Il lato positivo di questa scarsa disinvoltura femminile conclude - è che le donne sono meno esibizioniste. Quello negativo è che spesso e volentieri rinunciano a ciò che hanno da dire perché devono impegnarsi in uno sforzo. Ma molto sta cambiando, a mio parere, in questo codice non esplicito della comunicazione. Le generazioni che si stanno affacciando alla vita pubblica partono da un livello molto più paritario». [m. s.] «Nella nostra cultura è la madre che trasmette la lingua al figlio egli insegna a parlare»

Persone citate: Aldo Carotenuto, Carotenuto, Claudia Mancina, Deborah Tannen, Elena Gianini Belotti, Francesco Alberoni, Luca Serianni I, Tannen

Luoghi citati: Roma