Iraq, l'Egitto non ci sta

Iraq, l'Egitto non ci sta Iraq, l'Egitto non ci sta «No alla zona di esclusione aerea» IL CAIRO. La prima reazione egiziana al piano per la creazione di una zona protetta per gli sciiti iracheni (con divieto di sorvolo agli aerei di Saddam) è stata piuttosto dura. Il capo della diplomazia del Cairo si è apertamente schierato contro qualsiasi azione che possa portare alla spartizione dell'Iraq e ha esortato il regime di Baghdad a eliminare qualsiasi motivo di attrito che potrebbe provocare un nuovo attacco. Amr Moussa ha parlato di governi che cercano di «pescare nel torbido» per i propri scopi interni (possibile riferimento a Bush, sospettato di volere un blitz contro Saddam per ragioni elettorali). «Qualsiasi misura si prenda non dovrebbe ricadere sul popolo iracheno, sui suoi interessi o sull'unità del territorio», ha affermato il ministro degli Esteri rispondendo alle domande dei giornalisti. Il contributo egiziano alla forza multinazionale anti-irachena durante la guerra del Golfo (37.500 uomini) fu importantissimo sia dal punto di vista simbolico che da quello militare. Ma ora le strade delle potenze occidentali e del Paese che di recente è tornato a svolgere un ruolo guida nel mondo arabo sembrano dividersi. Ieri la Francia, per bocca del ministro della Difesa Pierre Joxe, si è detta pronta a inviare una decina di apparecchi di difesa aerea per contribuire ad assicurare la cosiddetta «zona di esclusione» (per i velivoli dell'aviazione di Saddam) nel Sud dell'Iraq. «Noi - ha detto Joxe nel corso di una conferenza stampa - siamo sulla stessa posizione degli inglesi, e facciamo gli stessi preparativi». La Gran Bretagna ha annunciato nei giorni scorsi l'invio nel Golfo di sei Tornado GR1-A da ricognizione, dotati di missili Sidewinder. Gli aerei che in- vierà la Francia dovrebbero essere dei Mirage-2000, come quelli che erano stati inviati per la guerra del Golfo, secondo fonti del ministero della Difesa. Joxe ha precisato che la zona da sorvegliare è quella a Sud del 32° parallelo, dove gli aerei francesi farebbero «quello che facciamo da un anno nella regione dell'Iraq che si trova a Nord del 36° paralelo», cioè quella abitata dai curdi iracheni. Per sorvegliare quella zona Parigi ha mandato a Incirlik (nel Sud della Turchia) otto Mi rage Fl-CR da ricognizione. Una nuova fonte di tensione nel Golfo è la condanna a sette anni di carcere inflitta ieri a un cittadino britannico per ingresso illegale nel Paese. Paul Steven Ride, 33 anni, era stato «trovato» qualche giorno fa in un carcere di Baghdad dopo essere sparito, due mesi or sono, dal Kuwait. Londra ha duramente protestato. [Ansa]

Persone citate: Amr Moussa, Bush, Joxe, Paul Steven Ride, Pierre Joxe