Il caso Domenico Gallo

Il caso Domenico Gallo Il caso Domenico Gallo Blitz alPalba nel suo cantiere Riesce a fuggire dopq un ptese Dodici settembre dello scorso anno. Domenico Gallo, 54 anni, viene rapito da un «commando» di banditi all'interno della sua azienda. E' l'alba: Gallo esce di casa, sale sulla sua Volvo. Raggiunge il cantiere e si mette subito al lavoro. Gli ultimi dipendenti a parlare con lui sono due autisti di un camion. Un breve dialogo, poi gli autisti ripartono. Gallo entra nella palazzina dove ci sono gli uffici. E sparisce. Il commando dei sequestratori - quattro - entra in scena proprio nella palazzina. Una breve colluttazione, poi Gallo passa nelle mani dell'Anonima. L'allarma scatta poche ore dopo. Qualcuno si accorge della sua assenza, chiama i familiari, si mette in moto una gigantesca caccia ai rapitori. Un mese dopo Gallo torna libero, senza aver pagato il riscatto. Lo trova una pattuglia del nucleo antisequestri nelle campagne della Locride. Gallo riesce a fuggire dalla sua terribile prigione, una buca nel ter- reno profonda poco più di un metro, alla quale si accede da un buco largo sessanta centimetri. «Sono riuscito a liberarmi - dichiara Gallo agli inquirenti - spinto dalla consapevolezza che lì sarei anche potuto morire. Ho chiesto aiuto a Gesù e lui mi ha dato la forza di strappare, dal paletto alla quale era legata, là catena di ferro che mi avevano stretto al collo. Da tempo, poi, volevano che restassi scalzo, per evitare che tentassi la fuga». E ancora: «Uno dei banditi era buono con me, gli altri mi minacciavano. Il cibo? Non mi è mai mancato ed era anche abbondante, per fortuna». [r. cri.] Domenico Gallo

Persone citate: Domenico Gallo, Gallo, Gesù