Complice in ospedale per il capo della gang
Complice in ospedale per il capo della gang Preso il pregiudicato ferito dopo l'assalto Complice in ospedale per il capo della gang Rapina con un complice ottanta milioni in banca, si ferisce, viene «coperto» da un infermiere, ma alla fine non sfugge alle manette. Protagonista della vicenda è Santo Greco, 35 anni, via Artom 99/19, una collezione di precedenti per spaccio, rapina, evasione, porto abusivo d'armi, furto ed aggressione. E' lui la «mente» della banda che il 4 luglio scorso ha messo a segno il colpo da 80 milioni all'agenzia dell'istituto San Paolo in via Torino a Trofarello: insieme con un altro complice si è fatto consegnare il bottino dal direttore, Giovanni Berchiatti, dopo aver immobilizzato con la minaccia delle armi, la guardia giurata, Vincenzo D'Adduzio, 43 anni. Fuori, su un'auto rubata, li attendeva un terzo uomo. Per Santo Greco doveva essere quasi un gioco da ragazzi, foite della sua «esperienza»; nel suo alloggio di via Artom aveva calcolato ogni mossa perché tutto filasse liscio, compresa la cattura di un ostaggio per garantirsi la fuga. Invece, qualcosa è andato storto: al momento di uscire dalla banca, i due malviventi erano inaspettatamente rimasti bloccati tra le porte automatiche dell'istituto. Vistosi in trappola, Santo Greco era allora scappato buttandosi da una finestra al primo piano della banca, riportando però la frattura delle dita di un piede. Zoppicante, era comunque riuscito a fuggire con l'altro complice che nel frattempo aveva sbloccato la serratura. Le ricerche dei carabinieri della compagnia di Moncalieri sono quindi cominciate dagli ospedali della zona. Ma quando il rapinatore ferito si è presentato al Santa Croce di Moncalieri per la riduzione delle fratture, si è fatto registrare con il nome dell'ignaro amico che lo aveva accompagnato, fratello di un infermiere al pronto soccorso, consenziente alla copertura, secondo gli investigatori. Lo stratagemma non è però durato a lungo: poche ore dopo, riaccompagnando il Greco a casa, il fratello dell'infermiere ha notato che il foglio del pronto soccorso era intestato a suo nome, anziché al vero ferito: ha compreso l'inganno e non ha esitato a smascherarlo. La correzione sul referto ha permesso la svolta nelle indagini. E' immediatamente cominciata la caccia all'uomo, con continui appostamenti davanti all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, dov'era ricoverata da sei mesi la moglie di Santo Greco, Giuliana Turigliatto, 28 anni, malata di Aids. La donna era. caduta nel vortice della droga dopo essersi diplomata insegnante; il marito si recava a vederla tutti i giorni, in particolare da quando le sue condizioni si erano aggravate. Pochi giorni dopo la riduzione della frattu¬ ra all'ospedale di Moncalieri, si era accorto di essere controllato nei suoi spostamenti: temendo l'intervento dei carabinieri proprio davanti all'Amedeo di Savoia, aveva dovuto interrompere le visite alla moglie. Giuliana Turigliatto è morta pochi giorni dopo, senza più rivederlo. Non c'era neppure ai funerali: il giorno della tumulazione è coinciso con quello dell'arresto. La cattura di Santo Greco è avvenuta in via Artom, davanti all'abitazione del ricercato: qui, la vigilia di Ferragosto, è stato sorpreso dai militari. In casa gli hanno trovato anche 5 grammi di eroina. Ora le indagini proseguono in due direzioni. Mentre gli uomini del tenente Giampiero Vittorioso cercano di catturare gli altri due rapinatori, nel mirino del pm Elisidoro Rizzo c'è invece il pronto soccorso del Santa Croce. Quanti, pur conoscendo la vera identità di Santo Greco, hanno ostacolato le indagini? Marco Accossato Al Santa Croce di Moncalieri era riuscito a farsi registrare con un altro nome Di 80 milioni il colpo a Trofarello Santo Greco ha precedenti per rapine, furti, spaccio, evasione La moglie è recentemente morta per Aids Per riuscire a non farsi registrare con il proprio nome Santo Greco ha avuto la complicità di uno o più operatori sanitari all'interno del Santa Croce di Moncalieri
Luoghi citati: Moncalieri, Torino, Trofarello
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