Gli agenti della capitale parlano di un «sistema truffa»

Scoppia la guerra del Fondo Gli agenti della capitale parlano di un «sistema truffa» Scoppia la guerra del Fondo La Borsa di Roma contro Piazza Affari MILANO. E adesso c'è la guerra del fondo. Dove il fondo, parlando di Borsa, altro non è che la nuova Cassa di compensazione e garanzia, avviata proprio alla vigilia di Ferragosto dalla Consoli, per assicurare il buon esito delle liquidazioni mensili. Insomma, un fondo obbligatorio, finanziato da tutti gli operatori della Borsa (con un versamento obbligatorio del 6 per mille sul valore di ogni negoziazione), che ha come obiettivo di evitare possibili crack, possibili buchi al momento della liquidazione mensile di Borsa. Evitare, cioè, che l'insolvenza di uno o più operatori, come è ahimè successo in passato, ricada su altri operatori trascinandoli nel fallimento. Sulla carta, niente di meglio. Un salvagente-che? ha spiegato la Consob di Enzo Berlanda, era previsto con, il varo della legge che ha istituito le Sim. Una garanzia in più che, in particolare, ha il compito di tutelare operatori e mercato tino a quando anche nella Borsa italiana non si passerà dall'attuale sistema di liquidazione mensile a quello in contanti. Chiaro, infatti, che le cose cambieranno quando il pagamento delle operazioni eseguite in giornata avverrà in tempi brevissimi - tre giorni dopo - come succede in quasi tutte le principali Borse al mondo. A quel punto l'ammontare delle eventuali insolvenze sarà inferiore (per importo, per numero di titoli coinvolti, per quantità di controparti interessate) a quelle che accumula un mese di negoziazioni. Spiega Francesco Aletti, agente di cambio milanese: «Il Fondo serve per questo periodo transitorio: non si può perdere il passo con l'evoluzione del mercato e la legge delle Sim». Conferma Andrea Gaudenzi, altro giovane agente di cambio in piazza Affari: «La realtà della Borsa comporta che esista il Fondo di garanzia, anche se il servizio è oneroso». Oneroso, appunto. Ed ecco la polemica. Anzi, una vera e propria spaccatura. Da una parte gli agenti di cambio romani capeggiati dall'ex presidente del¬ l'ordine nazionale, Giuseppe Gaffino. Dall'altra i milanesi. Contestano duro i romani, contestano l'obbligo ad aderire a un «sistema truffa». Soprattutto tuonano contro i prezzi eccessivi del Fondo che aumentano a dismisura i costi di gestione per gli agenti di cambio: mentre, infatti, le grandi Sim in maggioranza milanesi possono contare sulla forza del partner bancario che quasi tutte hanno alle spalle, gli agenti di cambio dovrebbero mettere di tasca propria il famoso 6 per mille. No, insistono i romani, costringerci ad aderire al Fondo «non è legittimo» e con tale convinzione si sono detti pronti, a settembre, a chiedere al Tar la revoca del provvedimento varato dalla Consob. Una decisione drammatizzata dalla scelta di un folto gruppo di agenti di cambio della capitale (Gaffino, Berti, Cattaneo Della Volta, Censi, Marcucci, Righi, Tana) di autosospendersi dalle negoziazioni sul circuito telematico, una sospensione - hanno poi spiegato gli interessati - che non invalida la possibilità di operare come agenti di cambio visto che tutte le operazioni, anche se non garantite dal Fondo nato il 14 agosto, «continuano a essere assistite dalle garanzie previste dalla legge vigente». Il Fondo è un sopruso, va bene solo alle grandi Sim, impone sacrifici enormi ai piccoli agenti di cambio: i romani insistono. E fanno capire nel bel mezzo della polemica che questo è un ulteriore atto di morte per la professione di agente decretata, con la scusa del nuovo che avanza, dalle onnipotenti Sim. Guerra fino in fondo, dunque, e con il loro ricorso al Tar, promettono Gaffino e colleghi, non passerà il Fondo finto democratico che obbliga di far pagare a tutti la tutela del mercato ma che di fatto rènde insostenibile la situazione per i più deboli. Non passerà, promettono, neppure se a Milano Attilio Ventura, il presidente dei «milanesi», dice che «il Fondo va bene a tutti». Chiedono: ma è proprio sicuro? Armando Zeni Al centro dello scontro la nuova Cassa di garanzia Attillò Ventura, presidente degli agenti di cambio milanesi L'ALTALENA DI PIAZZA AFFARI 20°- [SCAMBI IN MILIARDI DI LIRE] 150— 100— 50- 27 . 3 10 17 24 1 8 16 22 . 29 5 12 MAG. 92 GIUGNO LUGLIO AGOSTO 3 .... >_.____

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