Firenze le testimonialize di colleghi e amici discordano Troppi rebus per un manager
Troppi rebus per un manager Firenze, le testimonialize di colleghi e amici discordano Troppi rebus per un manager Cause délmictdtó ^Vmóndo degli affari FIRENZE. I dubbi su cosa abbia provocato la morte di Emilio Mannucci, vicepresidente dell'Etruria Leasing, si stanno ormai dissolvendo. Il commercialista si è impiccato con la cintura dei pantaloni al traliccio dell'Enel sotto il quale martedì mattina è stato trovato il cadavere. I dubbi su chi o cosa abbia spinto l'uomo giudicato tutto casa e chiesa, dedito al lavoro, mite di carattere e, almeno apparentemente, senza grilli per la testa, alla drammatica decisione di togliersi la vita restano invece tutti insoluti. Per la magistratura fiorentina un caso che è già il «giallo dell'estate». Ieri l'autopsia sul corpo di Mannucci ha appurato che l'uomo è morto «per asfissia da impiccamento». Il solco notato sulla parte sinistra del collo sarebbe stato provocato dalla cintura dei pantaloni utilizzata come rudimentale cappio. Resta ancora un piccolissimo margine di incertezza sul fatto che si sia trattato di un suicidio, anche se i medici legali ammettono che non ci sono elementi per pensare ad altro. Sul corpo e sul cranio di Mannucci non sono stati rilevati traumi provocati da corpi contundenti o da una colluttazione. I vestiti non presentano tracce di lotta. La camicia è stata trovata piegata diligentemente ai piedi del traliccio (Mannucci si è impiccato a torso nudo). Anche sull'identità del cadavere, trovato in avanzato stato di decomposizione (la morte risale al giorno stesso della scomparsa, il 22 lugliq), c'è ancora una teorica riserva. Che si tratti del commercialista di Montelupo Fiorentino lo si è appurato dagli oggetti che sono stati trovati: l'anello matrimoniale, le chiavi della macchina. Il responso definitivo arriverà forse oggi quando saranno state fatte le radiografie dei denti. «Non abbiamo alcuna convinzione - ha detto il sostituto procuratore Gabriele Chelazzi che conduce l'inchiesta I ma tutti gli indicatori vanno in direzione del suicidio. Comunque si tratta di un suicidio un po' barocco, eccessivo, e mancano le motivazioni precise che avrebbero spinto l'uomo ad uccidersi». Insomma c'è l'inizio della storia, Mannucci che saluta la moglie ed esce di casa per una inesistente cena di lavoro, e la fine tragica, il cadavere trovato dal cane di un cacciatore in un campo sotto un traliccio dell'alta tensione. Manca la spiegazione di ciò che è accaduto fra questi due momenti e il perché. Ci sono molti elementi, spesso discordanti, nessuno dei quali risolutivo. C'è la lettera inviata al presidente dell'Etruria Leasing nella quale Mannucci parlava di minacce e di un «caso Soldatini» (il direttore della finanziaria). C'è il lungo giro autostradale prima di arrivare all'area di servizio Reggello da dove si è incamminato verso la morte. Ci sono le divergenti testimonianze dei familiari, secondo cui Mannucci era sereno e tranquillo, e dei colleghi di lavoro, secondo i quali era sconvolto e preoccupato. A questo proposito risulterebbe che Mannucci, impiegato come ragioniere da anni nella ditta di ceramiche Fratelli Gherardini, stesse cercando un nuovo posto di lavoro. Davvero troppi misteri per un uomo solo. Francesco Matteini Emilio Mannucci
Luoghi citati: Firenze, Montelupo Fiorentino, Reggello
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