Alla Berlitz ora si parla giapponese di Gabriele Beccaria

Alla Berlitz ora si parla giapponese Apparteneva alla MacMillian americana, in crescenti difficoltà finanziarie Alla Berlitz ora si parla giapponese La Fukutake compra la scuola-leader di lingue La Berlitz International Inc., leader mondiale delle scuole di lingua, parla giapponese. Dopo mesi di trattative e colpi di scena uno dei gioielli dell'ex impero editoriale di Robert Maxwell è stato acquistato da un altro numero uno, la Fukutake Publishing Co., prima compagnia giapponese di scuola per corrispondenza. La società americana di Princeton era in cerca di nuovo padrone da quando aveva fatto bancarotta la sua capogruppo, la Maxwell Communication Corporation, controllata dall'editore inglese annegato l'anno scorso al largo delle Canarie. La Fukutake - che già nel novembre del '91 aveva firmato un'intesa di massima, poi annullata per una serie di irregolarità finanziarie del gruppo Maxwell acquisterà il 67 per cento della Berlitz per una cifra che, secondo quanto hanno rivelato ieri le agenzie, si aggira intorno ai 410 milioni di dollari. Adesso, l'accordo dovrà essere approvato dai due terzi degli attuali azionisti della Berlitz. La più famosa scuola di inglese è un colosso che gestisce 310 istituti in 30 Paesi e vanta un curriculum antico di 114 anni. Creata da un maestro e appassionato linguista, Maximilian Berlitz, che nel 1878 aprì una piccola scuola a Providence, Rhode Island, si è progressivamente allargata fino a raggiungere dimensioni internazionali. Nel 1966, fu assorbita da un altro gruppo americano, la «MacMillian», finito nell'orbita del controverso «tycoon» della carta stampata quattro anni fa; La Berlitz, ben nota anche in Italia per le piccole aule-cabine, i corsi super-intensivi destinati a studenti e manager, i programmi mozzafiato «full immersion» (almeno sei ore al giorno) e quelli «total immer¬ sion» (un esercizio continuo che risparmia solo le ore del sonno), ha un budget annuale di 260 milioni di dollari. Un giro d'affari alimentato anche dalle attività di traduzione e da quella editoriale: a portare il marchio della scuola, infatti, sono i «fascicoli più cassetta», i dizionari, i libri didattici e le guide turìstiche. Il segreto del successo della Berlitz è il suo metodo omonimo, una tecnica brevettata spiegano al quartier generale del New Jersey - «che permette a qualsiasi persona di acquisire la conoscenza operativa di una lingua straniera in tempi brevi». Un martellamento a base di lezioni con professori madrelingua e «interazioni» con gli audiovisivi che non lascia tregua. E che promette a tutti il sogno di sentirsi cittadini del mondo. Gabriele Beccaria

Persone citate: Maximilian Berlitz, Robert Maxwell

Luoghi citati: Italia, New Jersey, Providence, Rhode Island