E sui muri di via Tasso rivive via Conte Verde di Maurizio Lupo

E sui muri di via Tasso rivive via Conte Verde Uii«<trompe4'oeil>> ideato dal Comune restituisce immagini scomparse dà tempo % i E sui muri di via Tasso rivive via Conte Verde Un miraggio del passato: via conte Verde e piazza IV Marzo ancora intatte, con le loro belle case quattrocentesche, com'erano prima che un bombardamento le devastasse durante l'ultima guerra mondiale. A evocare questo frammento di memoria sarà una illusione ottica: un «tromped'oeil» ideato dall'ufficio all'Arredo Urbano del Comune. Si progetta un affresco da tracciare su una facciata disadorna all'angolo di via Tasso. Restituirà l'immagine delle botteghe e delle «Antiche case» che il torinese Francesco Garrone nel 1897 salvò dall'oblio, ritraendole su un olio ora conservato alla Galleria d'Arte moderna. «Siamo i primi in Europa a proporre questo genere di recuperi, in bilico fra arte e storia» spiega l'architetto Germano Tagliasacchi, che segue l'iniziativa e i contatti con la proprietà dell'immobile interessato. «E' un tentativo per valorizzare elementi architettonici torinesi ormai scomparsi, affinché i contemporanei non rischino di perderne il ricordo». Un'opera analoga, appena finita, si può già ammirare in via Monte di Pietà, in quel tratto stretto quasi all'angolo con via XX Settembre. Riproduce le linee della vicina chiesa di San Tommaso e quasi restituisce la parte di tempio che venne amputata nel 1895 per lasciare spazio alla «diagonale» di via Pietro Micca. Un altro esempio è in via Barbaroux 11, dove è stato ricreato il prospetto di una facciata barocca. «Abbiamo già individuato parecchi scenari» prosegue Tagliasacchi. «Uno è in via Stampatori, dirimpetto all'ingresso di Palazzo Scaglia di Verrua. Qui pensiamo di comporre una successione di facciate auliche, scelte fra quelle in zona. C'è un'idea anche per via Monferrato 2: sul risvolto di alcune case che sovrastano piazza Gran Madre ipotizziamo architetture dalle linee neoclassiche». Esistono esperienze analoghe in altre città. A Parigi, a pochi passi dal Centre Pompidou, il fianco di un palazzo è stato arricchito con uno scorcio dedicato alle atmosfere perdute delle «Halles», lo sto¬ rico mercato di Parigi. A Londra, nel quartiere sorto sui vecchi Docks in riva al Tamigi, più architetti si sbizzarriscono mescolando soluzioni avveniristiche e «trompe-l'oeil» a soggetto retro. «Ciò che realizziamo a Torino - insiste Tagliasacchi - è però veramente unico. Non proponiamo alla città angoli immaginari, ma autentiche testimonianze della sua storia». Ne vale la pena? «Mi pare che i risultati estetici siano evidenti» sottolinea Bepi Dondona, l'assessore all'Arredo urbano. «Restituiamo spicco a ritagli di centro, con affreschi in grado di durare anche decine d'anni». Le spese sembrano contenute. «Il trompe-l'oeil a San Tommaso - precisa Tagliasacchi - è costato dieci milioni. Sono stati messi a disposizione dai commercianti della vicina Contrada del Gambero. Il progetto grafico l'abbiamo fornito noi, gratuitamente». «E' un servizio - aggiunge Dondona che saremmo lieti di offrire ancora, a chiunque sia disponibile a progettare il recupero esterno della propria casa con opere che gratifichino anche l'arredo della città». Maurizio Lupo ì La chiesa di S. Tommaso, dipinta in via Monte di Pietà e il barocco in via Barbaroux. Sotto: F. Garrone, «Antiche case di Torino», 1897 ■IIÉI! n n H ili H li

Luoghi citati: Contrada, Europa, Londra, Parigi, San Tommaso, Torino