Addio Rolls-Royce, Terni riprende il tram

Addio Rolls-Royce, Terni riprende il tram CALCIO IN BOLLETTA La Lega chiede la copertura dei miliardi spesi sul mercato ma la società umbra non li trova Addio Rolls-Royce, Terni riprende il tram Richiamati i giocatori di Cf Maiellaro e Tovalieri vanno a casa TERNI NOSTRO SERVIZIO Cento giorni dopo, i ricordi della festa per la promozione in serie B sono già sbiaditi. Anche l'entusiasmo provocato dall'annuncio dei rinforzi di primissima scelta - Maiellaro e Tovalieri su tutti si è affievolito. In tutti c'è la sensazione che da un momento all'altro il sogno finisca e che l'impatto con la realtà sia difficilmente gestibile anche se alla guida della squadra c'è un tecnico abile come Clagluna. La società, che si identifica in un solo dirigente - Rinaldo Gelfusa, 64 anni, imprenditore romano che opera nel settore dei servizi, con prevalenza in imprese di pulizia - è in grave crisi economica. Le cifre indicano un passivo globale di oltre venti miliardi, di cui 10 accumulati nell'ultima campagna acquisti tutta lustrini e paillettes: otto giocatori prelevati da società di A e di B e nessuna cessione, un mercato definito all'unanimità eccellente, addirittura formidabile per una neopromossa in serie B e di provincia. Ma ora il rischio di veder annullati tutti gli sforzi è consistente: entro sabato prossimo, vigilia dell'inizio della stagione ufficiale, la Lega professionisti pretende la copertura di quanto è stato speso, pena l'obbligo di ritornare i calciatori, già utilizzati nelle amichevoli, alle società di provenienza. Già prima dell'ultimatum notificato la scorsa settimana, il problema si era prospettato in tutta la sua gravità: la fìdejussione richiesta ad un pool di banche era stata rifiutata perché la società non aveva fornito le garanzie necessarie. A lamentarsi della decisione era stato pubblicamente lo stesso Gelfusa: «Ho riportato la squadra in B al primo anno della mia presidenza - aveva detto - e, come ringraziamento, tutti mi hanno voltato le spalle». Un messaggio chiaro, raccolto dalla tifoseria frastornata dalle voci contrastanti, improvvisamente diventata diffidente anche nella corsa agli abbonamenti. «Via i nostri soldi dalla banca», è stata la minacciosa scritta sullo striscione allo stadio. I cori contro Antonio Cassetta, esponente di spicco del psi umbro, una elezione a senatore mancata per una manciata di voti, non lasciavano dubbi: i tifosi contestavano la locale Cassa di Risparmio, di cui Cassetta è presidente. E oggi, nei capannelli di gente che si formano in corso Tacito, il salotto buono della città, le recriminazioni non risparmiano neppure i politici in carica: «Quando c'era da fare passerella, tutti erano allo stadio in prima fila, con il berretto e la maglietta rossoverde, ma adesso dove sono? Cosa fanno?». A pochi giorni dal debutto in Coppa Italia, ospite del «Liberati» il Piacenza, le probabilità che si trovino i 6 miliardi e mezzo necessari perché la Lega ratifichi gli acquisti, sono ridotte al lumicino. Così la bella fuoriserie già mostrata ai tifosi rischia di essere smontata e i pezzi restituiti ai vecchi proprietari: non manca soltanto il capitale per il suo acquisto, mancano anche i soldi per la manutenzione. Si tornerà all'utilitaria. Maiellaro e Tovalieri, ignari di tutto, avevano accettato il declassamento in cambio di ingaggi pluriennali assai gratificanti. Poche settimane fa i problemi economici di Gelfusa non sembravano tanto pesanti: ma gli appalti bloccati hanno determinato problemi di liquidità alle sue aziende, e per questo il presidente ha chiesto comprensione a Fiorentina ed Ancona, proprietarie dei cartellini dei due giocatori, ottenendo però rifiuti stizziti. E così, mentre a Perugia i tifosi hanno già smaltito la tremenda delusione patita per la mancata promozione, ritrovando nuovi entusiasmi dopo la campagna acquisti condotta in perfetto stile berlusconiano da Luciano Gaucci, a Terni si preparano a fare buon viso a cattivo gioco, accettando di affidare ai giocatori della C i destini della squadra. Già oggi, nell'amichevole con lo Spoleto, torneranno alcune facce viste l'anno scorso. «Missione salvezza: mille lire per la Ternana», proponeva lo striscione esposto l'altra sera al «Curi» dai perugini. Era la risposta alle migliaia di manifestini stampati a Terni appena tre mesi fa che sotto il faccione di Gaucci, proponevano la scritta: «Anche i ricchi piangono». Mario Mariano ss Roberto Clagluna (a fianco) allenatore della Ternana, neopromossa in serie B. La società umbra deve reperire entro sabato 6 miliardi e mezzo per far fronte agli impegni della campagna acquisti

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