L'Aids rende orfani i «figli dei fiori»

L'Aids rende orfani i «figli dei fiori» Londra, Tommy Nutter negli Anni Sessanta aveva lanciato i pantaloni a zampa d'elefante L'Aids rende orfani i «figli dei fiori» E' morto lo stilista dei Beatles Tommy Nutter aveva appéna 49 anni; ma era un sopravvissuto: sopravvissuto della Swinging London, della rivoluzione giovanile, dell'irripetibile stagione dei figli dei fiori e del beat. Nutter era uno stilista inglese. Il contraltare maschile di Mary Quant. Lei, dalla sua boutique di Carnaby Street, aveva stravolto negli Anni Sessanta il costume delle giovani donne di tutto il mondo lanciando la minigonna. Nutter poteva fregiarsi di una benemerenza altrettanto significativa: aveva inventato i pantaloni a zampa d'elefante. Nutter è morto lunedi in un ospedale londinese. Era malato di Aids. Sapeva di essere condannato: e negli ultimi tempi s'era dedicato all'assistenza dei sieropositivi e dei malati, contribuendo con generose donazioni alla ricerca contro il male. Stilista prediletto dei Beatles e dei Rolling Stones, e in ultimo di Michael Jackson, Nutter aveva vissuto il suo periodo d'oro fra gli Anni Sessanta e i Settanta. Erano suoi gli abiti indossati da John, Paul, George e Ringo nella celebre fotografìa di copertina dell'album «Abbey Road». E' destino di molti creatori di moda per uomo, l'essere misconosciuti. O comunque meno celebri dei colleghi che si rivolgono al pubblico femminile: tutti ricordano chi inventò la minigonna, mentre il nome di Nutter suonerà ignoto ai più. Eppu- re, chiunque oggi veleggi intorno ai quaranta-cinquant'anni è stato sua vittima consenziente. I pantaloni con il fondo scampanato - «beli bottom» li chiamavano quelli fra noi che avevano studiato l'inglese ascoltando «Sgt. Pepper» e «Radio Luxembourg» - e le giacche con amplissimi revers (altra devastante intuizione del sarto londinese), hanno segnato a fuoco una generazione. Furono il simbolo, l'uniforme di una rivolta e di una svolta: l'eccesso era provocazione, la provocazione voglia di cambiare. Niente sarebbe stato più come prima: i giovani lo gridavano in piazza, nei cortei. E lo gridavano indossando, spavaldi, abiti che erano uno schiaffo e uno sberleffo ai gusti dei padri. L'effetto traumatico di quei pantaloni attillati - vistosa e provocatoria ' esibizione della sessualità maschile - e al tempo stesso leziosi, quasi effemminati, suscitarono l'allarme dei perbenisti (i giornali inglesi titolavano «Lascereste uscire vostra figlia con un Rolling Stone?») e consentirono a Pete Townshend, leader della rock band Who, di affermare: «Ogni sabato sera le strade di Londra si dichiarano massicciamente contro l'establishment». La zampa d'elefante e il revers tovaglia hanno segnato un'epoca. Momenti cruciali cruciab per la storia del costume, ma anche la Storia toutcourt - hanno avuto per uniforme d'ordinanza i jeans scampanati: li indossavano i ragazzi delle marce contro la guerra nel Vietnam e i cuccioli del Maggio francese, quei calzoni da marinaio in libera uscita - c'è qualqhe ragazzo degli Anni Settanta che non abbia posseduto un paio di Seafarer? - hanno ramazzato la polvere di Woodstock e di Berkley, della Sorbona, dell'Isola di Wight, della Statale e del Parco Lambro. L'anno scorso i Pooh - gruppo musicale già famoso nel 1968 con «Piccola Katy» e giunto indenne, eccezion fatta per le rughe, fino ai giorni nostri - hanno celebrato i venticinque anni di carriera con un curioso spettacolo: durante il concerto proiettavano diapositive che li ritraevano ai tempi d'oro del beat italiano. «Eccoci - annunciava il cantante Roby Facchinetti - elegantemente vestiti secondo i dettami del 1970». Ridevano i ragazzini in sala, ridevano i musicisti sul palco. Poveri jeans scampanati: persino i Pooh, che in quegli anni conquistarono fama e ricchezza, non hanno potuto esimersi dal l'ironizzare sul quell'antico, importabile look - che allora non si chiamava ancora look, ma faceva comunque danni. Importabile? Nulla è veramente importabile, la moda è un vichiano ripetersi di errori ed orrori: da un paio d'anni lo stile Beatles, la zampa d'elefante e gli altri orpelli alla Nutter sono riapparsi - riveduti e corretti - nelle collezioni dei più apprezzati stilisti d'avanguardia. Ha scatenato il revival l'ex punk inglese Katherine Hamnett, già musa dei Sex Pistols e pertanto non sospettabile di nostalgie passatiste. E la riabilitazione ha trovato adesso un autorevole padrino in Gianni Versace: il guru della moda italiana si prepara a lanciare un'intera collezione dove la famigerata «scampanatura» domina incontrastata. Ha ragione Stephen King: a volte ritornano. Gabriele Ferraris I suoi modelli furono l'uniforme di una generazione che si ribellava A sinistra, nella foto piccola, Tommy Nutter, lo stilista inglese morto a 49 anni. Di fianco i Beatles nella copertina del disco «Abbey Road». Sopra un gruppo di ragazzi in discoteca negli Anni 70

Luoghi citati: Londra, Vietnam