Sott'acqua per 15 ore, salvo

Sott'acqua per 15 ore, salvo Polignano, due sommozzatori restano impigliati, morto un tedesco Sott'acqua per 15 ore, salvo Sub sopravvive grazie a saccad'aria BAH! NOSTRO SERVIZIO Per quindici ore in una grotta sottomarina con la testa tra due scogli e il naso infilato in una sacca d'aria. Così è riuscito a sopravvivere un subacqueo dilettante salvato ieri mattina dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Era a due metri di profondità, nelle acque gelide di Polignano a Mare, vestito soltanto con una maglietta di cotone. Vitantonio Giovene, 27 anni, era in acqua dal primo pomeriggio di sabato. Si era immerso col fratello e due amici tedeschi, uno dei quali, Host Hartman, anch'egli di 27 anni, è morto dopo essersi impigliato nello stretto ingresso di un cunicolo. Giovene ha tentato inutilmente di soccorrerlo e di riportarlo a terra, poi, in difficoltà, s'è rifugiato in un angolo in cui probabilmente sapeva di poter trovare qualche sacca di ossigeno. Lì è rimasto tutta la notte. All'alba di ieri, quando uno dei sommozzatori dei vigili del fuoco, il quarantaquattrenne Nicola Fumai, lo ha trovato, il giovane ha mosso una gamba: «Ho capito subito - spiega Fumai -, voleva comunicarmi che era ancora vivo. Gli sono andato vicino, l'ho toccato e lui mi ha stretto la mano. Gli ho passato il respiratore e la sua stessa maschera subacquea che avevo raccolto qualche metro più in là». Riportato a terra dai vigili del fuoco, ha chiesto del fratello Luigi, di 25 anni, e, quando ha capito che era vivo, si è accasciato esausto. Ricoverato nell'ospedale di Monopoli, è stato poi trasferito in quello di Acquaviva delle Fonti per disturbi cardiaci e un principio di assideramento. Le sue condizioni non destano tuttavia preoccupazione. Doveva essere una piacevole escursione subacquea. Nel giorno di Ferragosto i quattro si dirigono a Polignano a Mare, 27 chilometri da Bari, per esplorare «il grottone», come viene chiamata la grotta sottomarina che è proprio sotto costa, a circa dieci metri di profondità. Bombole in spalle, Vitantonio si immerge, seguito dal fratello e dai due amici arrivati in Puglia per le vacanze. Fa da guida, lui che conosce quella zona e quei fondali. Giù fino a sette metri, poi l'idea di entrare in un budello largo due metri e lungo 25 che dal fondo sale verso la terraferma ma senza sbocchi. Spettacolo stupendo per un subacqueo, ma pieno di insidie. Il fratello e uno dei due amici tornano infatti a riva, probabilmente non se la sentono di affrontare il percorso. E sono loro, dopo circa due ore, a lanciare l'allarme. Quando da Taranto arrivano i sommozzatori dei vigili del fuoco, è già tragedia. In serata Host Hartman viene ritrovato senza vita all'ingresso del cunicolo. Nessuna traccia di Vitantonio Giovene. Interrotte intorno alle 21 di sabato, le ricerche non sembrano lasciare molte speranze. Soltanto Nicola Fumai, capo del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Bari, è convinto che finirà bene. Una sensazione: «Sì, una sensazione. Anche se non ero in servizio, ho insistito con il Comando affinché mi mandasse a Polignano. Con altri tre colleghi, alle 5,30 del mattino, eravamo in mare. Ho intuito che lo scomparso potesse aver trovato rifugio nel cunicolo dove le sacche d'aria sono frequenti». Dopo essersi legato a una fune tenuta da un compagno, Fumai vi si infila coraggiosamente, va avanti. E quando a un tratto il cunicolo si biforca, intuisce che la strada giusta è a destra. «Ho trovato una maschera subacquea, l'ho messa nel retino. Ero già dentro di quindici metri e ho visto anche una macchina fotografica. Poi in un angolo, saranno stati sì e no due metri sotto il livello del mare, un uomo incastrato tra le rocce. Muoveva le gambe come per chiedermi aiuto. Aveva freddo, era stremato, ma è stato bravissimo. Ha rimesso la testa in acqua e lentamente siamo andati verso l'uscita». Tornato in superficie, Vitantonio Giovene è stato accolto da una folla di persone che ha seguito le fasi del salvataggio. Qualcuno s'è sfilato i pantaloni per farglieli indossare, qualcun altro la maglietta. Coperto così dopo quindici ore di gelo è stato caricato sull'autolettiga. «Mi ha abbracciato e baciato - racconta Fumai -. Ho provato un'emozione grandissima, ma non chiedetemi di più, sono cose che non si riescono a raccontare», [a. t.] Un pescatore subacqueo e, sopra, la cartina del luogo dove è avvenuta la sciagura

Persone citate: Fumai, Giovene, Hartman, Vitantonio Giovene

Luoghi citati: Acquaviva Delle Fonti, Bari, Polignano A Mare, Puglia, Taranto