«Lager anche in Croazia

«Lager anche in Croazia «Lager anche in Croazia Due giornalisti fra i serbi prigionieri degli «ustascio» /rìso" uno ZAGABRIA. Che non fossero soltanto i serbi a violare le convenzioni sui prigionieri di guerra era cosa nota. Ma la visita di due giornalisti al campo di Caprina ha confermato in modo drammatico come la guerra in Bosnia-Erzegovina abbia riacceso odii secolari. Un centinaio di serbi in piedi in un edificio di cemento armato, ex caserma dell'esercito jugoslavo, con lo sguardo perso nel vuoto, intimiditi e circondati da simboli che avrebbero dovuto suscitare la loro rabbia. Questa la scena presentatasi ai due giornalisti occidentali cui è stato concesso di visitare il campo allestito dagli ustascia, gli estremisti di destra croati che ora fanno capo al partito dei diritti di Seselj. I detenuti sono stati interrogati dal maggiore Miro Hrstic e non direttamente dai due inviati, e le domande erano chiaramente rivolte in modo da ottenere la risposta che si voleva. Nessuno dei prigionieri mostrava segni di torture o maltrattamenti, ma tutti erano evidentemente molto provati. L'ambiente stesso in cui sono costretti a vivere è per loro una tortura. Le truppe dell'ala militare del partito dei diritti indossano uniformi nere, fanno il saluto fascista e portano insegne su cui è impressa al lettera U per ustascia. Alle pareti vi sono ritratti del leader fascista croato Ante Pavelic, il cui regime collaborazionista massacrò circa 350 mila persone fra serbi, ebrei, zingari e dissidenti durante la II guerra mondiale. Il campo sarebbe ufficialmente destinato ai combattenti presi prigionieri durante le operazioni militari, ma sul pavimento di un altro grande edificio sedevano diverse decine di donne. Quando si sono accorti che i giornalisti le avevano viste gli estremisti croati hanno chiuso la porta e il maggiore Hrstic ha insistito a dire che si trattava di un deposito di munizioni. Nelle cucine del campo lavoravano cinque serbe. La visita era stata autorizzata da Mile Dedakovic, l'uomo che l'anno scorso organizzò la difesa di Vukovar e che ora comanda le formazioni militari del partito dei diritti nella Bosnia occidentale. [Agi]

Persone citate: Ante Pavelic, Caprina, Mile Dedakovic, Seselj

Luoghi citati: Bosnia-erzegovina, Croazia, Zagabria