L'«anonima» all'assalto dell'Esercito

L'«anonima» all'assalto dell'Esercito Nuovo attentato in Sardegna, un bandito ha lanciato una bomba a mano contro i militari L'«anonima» all'assalto dell'Esercito Sfiorata la tragedia a una festa per la sagra locale Sei soldati feriti lievemente, scatta la controffensiva CAGLIARI NOSTRO SERVIZIO Nuovo preoccupante attentato contro i militari presenti in Sardegna. A Lula, nel Nuorese, uno sconosciuto, nascosto dietro un muretto, ha lanciato una bomba a mano da esercitazione, del tipo «Srcm», contro un gruppo di fanti della Brigata Meccanizzata «Gorizia», che partecipano alle esercitazioni effettuate nell'ambito dell'operazione «Forza Paris». Sei sono i feriti, per fortuna non gravi. Si tratta dei fanti Luciano Scorciapino, di Garbagnate Milanese, di 20 anni, Giorgio Morena, di 21 anni, di Modica in provincia di Ragusa, Giuseppe Di Pietro, di Siracusa, e del caporale Giuseppe Taormina, di Palermo, entrambi di 20 anni. Oltre a.loro hanno riportato ferite anche gli orchestrali della Banda della Brigata Meccanizzata «Gorizia», Dino Lo Presti, di 21 anni, di Raffadali (Agrigento), e Giuseppe Parisi, di 20 anni, di Saranno. Il più grave è il caporale Taormina che ha riportato ferite da schegge multiple in varie parti del corpo, ma guarirà in 10 giorni di cure. Dopo il primo intervento dei sanitari dell'ospedale civile di Nuoro i giovani militari sono stati ricoverati nel centro sanitario campale organizzato ad Orotelli. A Morena, Di Pietro e Scorciapino, feriti in maniera lieve, i medici hanno assegnato 7 giorni, mentre Lo Presti e Parisi sono stati curati dalla guardia medica di Lula e dai medici militari per leggere abrasioni dovute alle schegge. L'attentato, che segue di una settimana quello compiuto a Mamoiada contro cinque alpini rimasti feriti dai pallini esplosi da due giovani, mascherati, è avvenuto dopo le 23 di sabato. Era da poco cessata l'eco dell' ultimo brano musicaìe.esegui- to dalla banda della Brigata «Gorizia» che aveva partecipato a Lula, assieme ad alcuni gruppi folk, alla manifestazione della santa patrona, quando qualcuno ha lanciato contro i militari una bomba a mano da esercitazione che ha un raggio di azione di 15 metri. Per fortuna l'ordigno non è caduto in mezzo al gruppo di fanti che sono accampati, con l'82° Battaglione «Torino», nelle campagne del paese, altrimenti le conseguenze sarebbero state molto più gravi. Sono subito scattate le ricerche dei carabinieri per individuare gli attentatori che, agevolati dal buio, hanno fatto perdere le tracce. E se fino ad oggi gli episodi delle scorse settimane erano stati collocati in una generica antipatia nei confronti dei militari o addirittura classificati quali «bravate», oggi gli inquirenti danno un valore diverso al gesto, di. Lula. La bom¬ ba fatta esplodere, dicono gli investigatori, «è chiaramente un atto di intimidazione e di ostilità» da parte della criminalità locale nei confronti dei militari che con la loro presenza impediscono ed ostacolano le attività delittuose. Il ministro della Difesa ha, inoltre, diffuso un comunicato nel quale ricorda che Lula è il luogo di nascita del noto latitante Matteo Boe, ritenuto anche uno dei presunti responsabili degli ultimi sequestri in Sardegna. I reparti dell'esercito su tutto il Nuorese «hanno quindi eroso lo spazio vitale della malavita». Ma atti di insofferenza contro l'esercito, proprio a Lula, si erano già verificati il mese scorso. Nella notte del 21 luglio furono compiuti due attentati contro le abitazioni del sindaco, Mariangela Marras, di 43 anni, della democrazia cristiana, e del vice sindaco, Giovanni Capua, di 48, del Partito sardo d'azione. Fu¬ rono fatti esplodere due ordigni dello stesso tipo utilizzato nell'attentato di sabato notte e vennero sparati diversi colpi di fucile contro le auto e le case dei due. Per entrambi gli amministratori un avvertimento contro la decisione di accogliere l'esercito nel|paese. Venne lasciata anche una scritta sull'asfalto: «Nò ai militari». Dopo due settimane, il 4 agosto scorso, l'intero consiglio comunale si é dimesso lasciando il paese senza un'amministrazione, oggi retta dal commissario prefettizio. Nei centri che ospitano i militari si vivono ore di preoccupazione. A Lula, all'inizio di agosto, ai piedi del monte che sovrasta il paese era stato collocato un teschio di bue infilato in un palo e rivestito di una tuta mimetica militare, Sokyin avvertimento? Difficile oggi crederlo.,. *. . s —~—'—yr—1 V—; ~— Marco Aresu