Sono una moglie Serena e una Grandi manager

Sono una moglie Serena e una Grandi manager • •. • • • Incontro con l'attrice che è diventata testimonial per una società americana di integratori vitaminici Sono una moglie Serena e una Grandi manager ROMA. Tanta e disponibile, Serena di nome e qualche volta anche d'animo, la Grandi è una di quelle donne che non s'accontentano. Ha rincorso il successo, la notorietà e ha tagliato entrambi i traguardi. Ha voluto l'amore e la maternità e li ha ottenuti. «Ma soltanto io conosco l'impegno che ci vuole per crescere. La tigna mascherata per correre senza mostrare affanno, per potere andare avanti in scioltezza senza intoppi». Bisogna immaginarsi la vita delle attrici. Spesso convulsa: sempre in scena per qualche rituale in omaggio alle cronache rosa, per alimentare il culto dell'immagine. Adesso, a 33 anni, (dio l'età del Signore» (età pericolosa), Serena Grandi decide di difendersi dagli attacchi della vita. In equilibrio sul filo dello scherzo e dell'ironia spiega che è diventata una manager. Manager di se stessa? Macché. Di una vera azienda. Nel senso che ho dato la mia immagine ad una società americana di integratori vitaminici, la «May Way». Una scelta salutare. In effetti sono pillole per la salute: minerali (selenio, zinco eccetera) e vitamine. Cose che gli americani usano da tanti anni. E lei le usa? Certo. Da molto tempo. Le ho scoperte durante un mio viag¬ gio a New York. Quando i responsabili della società mi hanno chiesto se avrei fatto loro da «testimonial», ho accettato. Che cosa significa di preciso? Vuol dire che useranno per la pubblicità delle mie fotografie. Le pillole sono prodotte in Italia su formula esclusiva della fabbrica in Arizona. Le compreremo in farmacia? No. E' una vasta organizzazione di vendita: un porta a porta, all'americana: dal produttore al consumatore. Ma sono pillole eccezionali, antirughe, antietà, antistress. Antiimpotenza? E perché no? Servono a ritardare l'invecchiamento. E poi la sua immagine in casi complicati può essere risolutiva. Serena Grandi ride con gioia. Voglio sperare che sia così. Non è un impegno troppo gravoso adesso che è nuovamente incinta? Macché incinta. A meno che non lo sia da mezz'ora. Scherzi a parte questa storia è uscita su un settimanale a causa d'una fotografia scattata con la complicità d'un colpo di vento che mi aveva gonfiato un camicione. E subito: «Ecco la prova inconfutabile, Serena di nuovo mamma». Un figlio basta e avanza? Sono avvinta a questo mio bambino troppo sveglio. Non è bellissimo ma è un incanto. Manda le tate in collasso. Mi dice: «Mamma non andare a fare 1' "attice", non lavorare», sembra uno scugnizzetto napoletano. E lei ubbidisce? Vorrei. Intanto il mio film «Centro storico», con Giuliana De Sio e Amanda Sandrelli, va a Venezia nella «Vetrina Italiana». Poi sto mettendo a punto una sceneggiatura d'un'opera prima... Ma io appartengo ormai alla vecchia generazione, vorrei pensare soltanto al lato artistico senza rincorrere nessun'altra cosa. Sono pigra. Soltanto pigra? No. Anche impulsiva. Con gli uomini? Adoro fare soffrire gli uomini. Mi piacciono ai miei piedi. Anche spietata allora... Spietatissima. Perché queste cose funzionano così: se sei buona, dimessa, pulisci la cucina, stiri le camicie, scappano. Se invece sei bella, ricca e spie- tata li hai ai tuoi piedi. Anche viziata? Viziatissima. Mi hanno viziata gli uomini. In un recente servizio fotografico abbiamo visto lei in spiaggia senza reggiseno con Jerry Cala ai suoi piedi... Jerry è un vecchio amico, fin dai tempi della gavetta, della fame. Era lì per caso. Nessuna storia d'amore? Ma per carità! Piuttosto un lucchetto. Oggi sembra vadano di moda accoppiamenti di attrici con aristocratici. Non c'è qualche bel conte nella sua vita? No, mai. Ma li conosco bene. Parlano sempre di antichi fasti e non hanno i soldi per la bolletta del telefono. Adoro invece i grandi industriali. Una volta ha confidato di volere mirare all'Oscar. E' sempre così? Si parla troppo di Oscar. Sembra che stiano tutti a montare film da Oscar e poi non riescono neppure a farli uscire. Così ho abbassato la mira: mi accontento di un David o di un Cesar. Dunque molti cambiamenti in attesi. E adesso voglio rivivermi una gioventù che ho macinato troppo in fretta, prendermi meno sul serio, mettere da parte le strutture ufficiali e divertirmi: amici, ballare, ridere come fanno le ragazze. Sono troppo ambiziosa? No. Con suo marito come va? Bene. Fra di noi una grande stima. Un grande, bell'equilibrio. Bello davvero. Nevio Boni Dice: «Con queste pillole si vince anche l'impotenza» Ora sta scrivendo la sceneggiatura per un'opera prima Nella foto centrale, Serena Grandi in tutto il suo splendore Qui accanto l'attrice con il marito Beppe Ercole La coppia ha un figlio maschio che, lei dice, «sembra uno scugnizzetto napoletano» jerry Cala è uno dei presunti amori attribuiti alla Grandi., Lei smentisce furiosamente e dice: «Piuttosto di Jerry un lucchetto»

Persone citate: Amanda Sandrelli, Beppe Ercole, Giuliana De Sio, Jerry Cala, Nevio Boni, Serena Grandi

Luoghi citati: Arizona, Italia, New York, Roma, Venezia