Scoperte le ossa di Caifa nella «foresta della pace»

Scoperte le ossa di Caifa nella «foresta della pace» L'annuncio dato dagli studiosi di Gerusalemme: «e' il sommo sacerdote che accusò Gesù» Scoperte le ossa di Caifa nella «foresta della pace» CGERUSALEMME LI archeologi israeliani annunciano uno dei ritrovamenti più sensa I zionali nella storia di Gerusalemme: i resti mortali di Caifa, il sommo sacerdote che, secondo il racconto dei Vangeli, fece arrestare Gesù e lo consegnò a Pilato per farlo uccidere. Gli studiosi non hanno ancora raggiunto una certezza assoluta, ma ritengono di esservi molto vicini. La scoperta risale al novembre del 1990 quando, durante lavori di costruzione nella cosiddetta «Foresta della pace», alla periferia di Gerusalemme, un cedimento del terreno svelò una tomba scavata nella roccia. In essa erano conservate urne di pietra con le ossa dei defunti: una di queste, adorna di una raffinata decorazione a rosette, recava per due volte la scritta: «Giuseppe figlio di Caifa». Gli esami condotti dagli esperti consentirono di attribuire queste ossa a un uomo di circa sessantanni, vissuto nel primo secolo. Ora i risultati delle ricerche vengono pubblicati sull'ultimo numero della Biblical Archaeology Review. Caifa fu sommo sacerdote tra il 18 e il 36 dopo Cristo: i Vangeli lo identificano solo con questo nome, ma lo storico ebreo Giuseppe Flavio, vissuto tra il 38 e il 103 d. C, lo definisce in modo più completo. Il sommo sacerdote di quegli anni, ha lasciato scritto, si chiamava «Giuseppe detto Caifa». Una seconda prova sul fatto che la tomba risalga al primo secolo viene da un'altra delle urne ritrovate: dentro c'era ima moneta di bronzo coniata negli anni 42 e 43, durante il regno di Erode Agrippa. Ronny Reich, della Sovrintendenza alle Antichità di Israele, invita alla cautela. Non è ancora possibile, ha spiegato, avere la certezza assoluta che si tratti delle ossa del Caifa descritto nei Vangeli, ma la scoperta è importantissima. «E' la prima volta - dice - che si incontra il nome di Caifa in una tomba a Gerusalemme». E fa notare che «non dovevano esserci tanti "Giuseppe figli di Caifa" a quell'epoca». Reich tiene molto a sottolineare l'eccezionalità del ritrovamento: è la prima volta che gli archeologi ritrovano in Palestina i resti di uno dei protagonisti dei Vangeli, e una delle rare volte per una personalità del cosiddetto «periodo tardo del Secondo Tempio», che abbraccia il primo secolo prima e dopo Cristo: «Ora, con tutta probabilità possiamo aggiungere a quell'elenco ristretto il sommo sacerdote che presiedette il processo a Gesù», scrive sulla Biblical Archaeology Review. In quell'epoca, i corpi dei defunti venivano avvolti in un sudario e riposti sulla nuda roccia di una nicchia scavata nella parete della tomba. Quando, col passare del tempo, erano rimaste le sole ossa, venivano raccolte in piccoli sarcofaghi, in genere di pietra calcarea. Un altro degli autori della ricerca, Zvi Greenhut, sovrintendente all'Archeologia di Gerusalemme, osserva che la duplice iscrizione e la ricchezza della decorazione del piccolo sarcofago inducono a pensare che si tratti veramente del sommo sacerdote del processo a Gesù. Solleva qualche dubbio soltanto la relativa semplicità della tomba scavata nella roccia, che mal si adatta con l'importanza della personalità lì sepolta. Le perplessità sono però minime per Steve Feldman, condirettore della Biblical Archaeology Review, gli argomenti che spingono ad attribuire i resti al sommo sacerdote superano di gran lunga quelli a sfavore. Le ossa, completato il primo ciclo di esami, sono state consegnate al ministero degli Affari religiosi, che ha dato loro sepoltura sul Monte degli Ulivi. [Ap-Agi] Un cedimento del terreno portò alla tomba: una delle urne recava due volte il nome del morto. Iresti, datati dopo due anni diesami, risalgono al primo secolo L'iscrizione tombale scoperta alla periferìa di Gerusalemme recita: «Giuseppe figlio di Caifa» A sinistra, il sommo sacerdote che consegnò Gesù ai Romani in una scena del «Vangelo secondo Matteo» di Pasolini. Sotto, lo stesso personaggio interpretato da Anthony Quinn nel «Gesù» di Zeffirelli

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Palestina