E' già in rosso la vacanza all'italiana di Foto Ansa

E' già in rosso la vacanza all'italiana Addio al «tutto esaurito», ferie meno lunghe e meglio distribuite nell'arco dell'estate E' già in rosso la vacanza all'italiana Città piene, camere libere al mare e in montagna Ieri a mezzogiorno un grande supermercato di Torino aveva esaurito latte e acqua minerale. Alla stessa ora le panetterie di un intero quartiere a Milano non avevano più un grissino da vendere. A Roma, Enel e azienda del gas segnalano che mai come quest'anno i consumi hanno avuto impennate così alte in agosto. Eppure, si accettano scommesse, oggi i telegiornali metteranno in copertina le solite immagini di città deserte, pattugliate da cani randagi e vecchi abbandonati. Ma non è così. Quest'anno, lo dicono i numeri, dietro ai balconi chiusi di Milano, Roma, Torino e delle altre città c'è più gente. E, nella settimana clou delle vacanze, ci sono ancora posti al mare e in montagna. Come mai? «E' la stagione più anomala che io abbia mai visto - spiega Arturo Poh, presidente di Aviatour -, il mercato delle vacanze italiane sembra davvero in crisi». E poi abbozza la prima spiegazione: «E' vero che, da un po' di tempo, abbiamo cominciato a fare le vacanze in modo intelligente, scaglionando le partenze e non intasando alberghi e pensioni a luglio e agosto, ma resta un dato: il prodotto Italia non va più». E come mai? «La spiegazione è duplice: il nostro Paese è tendenzialmente caro rispetto ai servizi che offre. L'Italia è un Paese industriale, e questo va contro la sua ambizione turistica: un cameriere costa come un operaio specializzato. Dunque, in un quadro di concorrenza con Spagna, Grecia, Nord Africa, noi siamo penalizzati. E poi purtroppo quest'anno diamo insicurezza psicologica. Ma a chi viene in mente di andare in Sardegna o Sicilia per due settimane di ferie, fra militari e carabinieri in assetto da guerra. Le vacanze sono sinonimo di pace, tranquillità, serenità. Noi abbiamo ricevuto centinaia di disdette, dall'estero, perché i tg inglesi e tedeschi hanno parlato di guerra civile in Italia. Questo vale anche per il mercato interno». «E poi c'è anche un altro dato aggiungono da Francorosso -, il mercato delle vacanze al Centro e al Sud ha più o meno lo stesso andamento dello scorso anno, mentre al Nord le richieste sono crollate. Un segnale che noi leg giamo con la preoccupazione per la situazione economica e la futura stangata annunciata per settembre. Va sempre più di mo da, insomma, la vacanza "tocca ta e fuga", pochi giorni e soprat tutto non nelle settimane classiche. Negli anni scorsi, ad esempio, passato Ferragosto molti tour operator svendevano subì to qualche pacchetto nelle zone più ambite, perché si liberavano molti posti. Quest'anno invece le offerte non ci saranno, perché le richieste sono meglio distribuite in tutto l'arco dell'estate». E mentre Alpitour conferma: «I viaggi all'estero vanno sempre bene, ma sono modesti se non nulli gli incrementi per i soggior ni liberi in Italia», si alza, forte, il lamento degli albergatori. Per tutti parla Luigi Montana¬ ri, di Riccione, membro del consiglio nazionale: «Questa settimana va tutto bene, anche se non c'è il pienone. Ma la stagione va male, molto male. E da martedì gli alberghi saranno di nuovo mezzi vuoti». Una spiegazione? «Facile - dice Montanari quasi tutti già a marzo eravamo convinti di avere un agosto da tutto esaurito. Ma poi, qualche settimana fa, sono piovute le disdette. Un diluvio. Gente che trovava scuse per non venire più, famiglie che dimezzavano la permanenza. Ed erano i giorni in cui il governo annunciava la stangata fiscale e chiedeva sacrifici per settembre». Ma la colpa non è anche degli albergatori, che sperando nel pienone giocano sui prezzi? «Questa è la solita favola. Sì, qualcuno forse ha esagerato, ma l'ha fatto in buona fede: molti in inverno hanno investito centinaia di milioni per rinnovare i locali, e speravano di rientrare con le spese. Non sarà così». «Ma non è solo colpa nostra conclude Montanari , a costare molto sono soprattutto i servizi, dai bagnini ai trasporti, che raddoppiano in pochi anni i prezzi senza dare nulla di meglio o in più. E adesso siamo tutti in difficoltà, commercianti compresi, perché il turista "tocca e scappa" ha esigenze diverse, alle quali non siamo pronti a rispondere». I numeri, comunque, parlano da soli. Il calo di turisti in Sicilia è del 20-25%. La flessione maggiore viene denunciata nelle località più note, come Taormina e Giardini Naxos che da sole dispongono di oltre 10 mila posti-letto alberghieri: La situazione è allarmante anche a Cefalù, Agrigento, Siracusa e diminuzioni si registrano inoltre nelle isole minori. L'esaurito in Campania riguarda solo questa settimana: ma il dato complessivo dell'estate è in rosso, meno 15-20%. A disertare le coste campane sono soprattutto gli stranieri, a cominciare dai tedeschi, che hanno «tradito» la loro tradizionale mèta: Ischia. Posti vuoti pure a Positano, «perla» dell'amalfitano. Problemi infine a Capri: il «buco» si aggira sul 10%. Sul Gargano di moda solo la vacanza brevissima: quattro giorni a Vieste, una settimana alle Tremiti. E le città d'arte? Venezia vede sempre meno turisti statunitensi, francesi, inglesi e tedeschi, mentre si ingrossano le file dei visitatori che vengono dall'Est, ma con pochi soldi da spendere. 11 calo di quest'anno è stato stimato intorno al 15 per cento. Pisa è in crisi nera: meno 40 per cento, la «malattia» della Torre non perdona. Firenze è piena... di fiorentini, tradita da americani e giapponesi, che hanno paura dell'«Italia blindata». Flavio Corazza Gli albergatori «Pioggia di disdette dopo l'annuncio della stangata» E per gli stranieri siamo un Paese «in guerra civile» Sotto turisti stranieri «padroni» in piazza della Scala in questi giorni, a Milano; e, a fianco, la spiaggia di Cesenatico, gremitissima di bagnanti: due immaginisimbolo del Ferragosto '92, che comunque non fa registrare il tutto esaurito nelle località di mare e montagna [FOTO ANSA]

Persone citate: Arturo Poh, Cefalù, Flavio Corazza, Gargano, Montanari