Jackson insiste: Maria era una ragazza-madre

Jackson insiste: Maria era una ragazza-madre RELIGIONE Il leader nero scrive a O' Connor: «Di fatto la Madonna era incinta prima di sposare Giuseppe» Jackson insiste: Maria era una ragazza-madre Replica al cardinale di New York che lo aveva accusato di eresia WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un'accesa e bizzarra disputa teologica si è scatenata tra il leader dei diritti dei neri e reverendo battista Jesse Jackson e l'arcivescovo di New York, cardinale O'Connor, a proposito della Madonna. «Dio - è la tesi di Jackson, già sostenuta qualche settimana fa nel corso di un intervento alla Convention democratica di New York - era il padre celeste di Gesù, che, però, nella sua dimensione umana, era nato da Maria, una ragazza madre, che lo aveva concepito prima di sposare Giuseppe». O'Connor, letto l'intervento di Jackson, aveva deciso di intervenire pubblicamente, dichiarandosi «profondamente ferito, insieme a milioni di cattolici» per questa inaudita sfida al dogma dell'Immacolata Concezione. L'arcivescovo aveva così riassunto la sua posizione: «Maria è la madre di Dio. Giuseppe era il suo legittimo sposo. Insieme allevarono il bambino Gesù, che era stato concepito nel ventre di Maria dallo Spirito Santo». Punto. Niente affatto. Jackson, facendosi forte di una laurea in teologia ottenuta nel '67 al seminario di Chicago, non ha accettato la reprimenda e ieri ha spedito all'arcivescovo una lettera di quattro pagine per ribadire il suo punto di vista. «Gesù nacque così - afferma il pastore battista, affidandosi all'autorità dell'evangelista Matteo -. Quando sua madre Maria andò sposa a Giuseppe e prima che si unissero, lei era incinta del figlio dello Spirito Santo». Quindi, al di là della natura celeste del padre, tecnicamente una ragazza madre. In attesa di una nuova replica del porporato cattolico, che, data la delicatezza del tema, non dovrebbe mancare, il pub¬ blico, fedeli o no, eretici o ortodossi, riflette sull'origine tanto terrena di una disputa così aulica. E' vero che le onde televisive viaggiano nell'aria e, quindi, nel cielo, ma lo spunto da cui partì Jackson fu costituito dall'attacco che il vicepresidente Dan Quayle portò a Murphy Brown, eroina eponima di una miniserie tv, appunto matura ragazza madre. Quayle criticò l'apologia di una maternità solitaria come cattivo esempio, anche se poi, ripiegando, disse che il suo bersaglio non era Murphy Brown, ma i padri che lasciano sole di fronte alla gravidanza tutte le Murphy Brown del mondo. Fu una storia divertente, alla quale assisti compiaciuta per la pubblicità anche Candice Bergen, protagonista della minisene. Ma Jackson la prese sul serio e, nel suo intervento, arrivò a paragonare Quayle a Erode. Quayle, forse onorato, non replicò. [p. p.] I reverendo Jesse Jackson

Luoghi citati: Chicago, Jackson, New York, Washington