Bocciato Chiambretti: fuori dal Tg3 di A. Pie.

Bocciato Chiambretti: fuori dal Tg3 Il comico avrebbe dovuto realizzare un mini-telegiornale tutto suo Bocciato Chiambretti: fuori dal Tg3 I giornalisti temono le sorprese del «postino» ROMA. I giornalisti del Tg3 si schierano contro Piero Chiambretti. Non lo vogliono «battitore libero» all'interno del loro telegiornale. Erano pronti ad accoglierlo a braccia aperte quando sembrava che «Pierino la Peste» avrebbe avuto tutti per sé soltanto i cinque minuti immediatamente precedenti il notiziario delle 19, trasformandosi in un molto opportuno «traino» di audience, ma appena i giornali hanno cominciato a riportare indicazioni diverse, i redattori si sono allarmati, convocando precipitosamente un'assemblea, nonostante le ferie d'agosto. Ieri pomeriggio, al termine dell'incontro, è stato approvato un documento in cui si chiedono all'azienda precisi chiarimenti. Il tempo stringe: è stato fissato al prossimo 2 settembre il colloquio tra il comitato di redazione e l'azienda per la firma del protocollo d'intesa su vari problemi, compreso il palinsesto, cioè i programmi. «Non è che noi chiudiamo le porte in faccia a Chiambretti ha detto un componente del cdr -. Vogliamo però conoscere la sua collocazione e avere un'idea di quel che verrà a fare. Fino ad ora nessuno ufficialmente ci ha detto niente. Non possiamo mica andare a firmare a scatola chiusa. Sappiamo soltanto quanto hanno pubblicato i giornali». L'ex portalettere ha già spiegato in un'intervista alla «Stampa» quel che farà su Raitre in ottobre: un Telegiornale Zero dal martedì al venerdì in due edizioni, la prima di due minuti nel Tg3 delle 19 «per gentile concessione della testata diretta da Sandro Curzi» e la seconda di 15 minuti alle 19,45. «Un Chiambretti in onda in apertura subito dopo la sigla dicono al Tg3 - ci rende molto meno entusiasti: che succe¬ derà, ci porteranno una cassetta registrata e dovremo mandarla in onda senza sapere che c'è dentro?». Ma il problema non è solo Chiambretti. Nell'assemblea di ieri pomeriggio (non affollata, a dir la verità) si è discusso anche il caso «Samarcanda». Il suo conduttore. Michele Santoro, non è più un giornalista del Tg3 ma ha ottenuto di trasformarsi in un dipendente della rete. Che osa accadrà della sua trasmissione? Resterà una rubrica del Tg3, e questo agli altri suoi ex colleghi andrebbe bene, o diventerà, invece, un programma della rete e quindi il Tg3 non avrà più una sua rubrica d'informazione come invéce hanno le altre due testate giornalistiche Rai? Sono altri interrogativi cui si chiedono risposte prima del 2 settembre nel documento «strettamente interno» redatto ieri pomeriggio. [a. pie.]

Persone citate: Chiambretti, Michele Santoro, Piero Chiambretti, Sandro Curzi

Luoghi citati: Roma