Chiappucci amico di Bugno
Chiappucci amico di Bugno Il et Martini porterà al Mondiale una squadra senza i veleni della rivalità IA Montecarlo atletica spettacolo dopo l'Olimpiade Chiappucci amico di Bugno «Li unisce la grande voglia di vincere» La prima caratteristica di Alfredo Martini, commissario tecnico della nazionale azzurra di ciclismo, è quella di durare a lungo. Da diciotto anni lo tiene saldamente attaccato al comando la colla delle sue molte vittorie. La seconda caratteristica è quella di riuscire nelT impresa di rendere amici anche i più assidui e tenaci frequentatori della bizza. E' uno straordinario domatore di cavalli pazzi, un formidabile smùssatore di angoli. Il prossimo 6 settembre si corre a Behidorm, in Spagna, il campionato del mondo su strada. Martini sta preparando la formazione. Oggi è a Cles per studiare gli aspiranti azzurri e ripassare gli azzurri sicuri tra i quali manca Chiappucci, impegnato in Olanda. A Martini si chiede mica tanto: un'altra maglia iridata, la sesta. Non siamo schiacciati dal peso dei trionfi: niente Sanremo, un inatteso protagonista alla Freccia Vallone, Furlan, nebbia su Argentin, il Giro e il Tour a Indurain, Bugno vittima di scelte sballate, 1 unico fiore all'occhiello la mimesi coppiana di Chiappucci al Sestriere. Martini, ce lo vogliamo prendere un ricostituente al Mondiale? Ci sto, sono qui per questo. Lavoro alla costruzione di una squadra che sia veramente una squadra. Naturalmente non ci sarà un capitano unico. Naturalmente. Meglio un gruppo cementato dal desiderio di centrare il bersaglio. E' protagonista anche chi non vince, ma aiuta a vincere. Chiappucci si sente, e non ha torto, il numero uno. Chiappucci è bravissimo, conto molto su di lui. Il Mondiale non consente che si corra in proprio infischiandosene dei compagni, e lui lo sa. Bugno e Chiappucci. Il problema è accordarli. Un^tòJ&terna apparente. Non mi hanno inai reso la vita difficile. Sono differenti, non sono stupidi. Nessuno dei due è tipo da prendersi la responsabilità di rovinare una corsa per seguire i propri interessi. Nel ciclismo, oggi più di prima, la maglia azzurra è un mastice potente. Dare coraggio a Chiappucci non è un compito dimoile. E' una parola, invece, rimettere in ordine Bugno. Nell'ultima tappa a cronometro del/Tour, Bugno è stato ottimo. Non è scomparso, esiste. La differenza tra Chiappucci e Bugno eccola: Chiappucci ha trovato il suo ruolo, lo interpreta alla perfezione, ci si è calato dentro a meraviglia. Bugno è un campione che il suo ruolo definitivo non l'ha ancora trovato, ma è capace di imprese sbalorditive. Dopo la sconfitta al Tour, ha avuto un sobbalzo di rabbia, ce l'aveva con se stesso, non ho saputo battermi, ha detto, bruciava dalla voglia di rivincita, era un Bugno inedito. Mi è piaciuto. Completiamo il quadrò delle figure eccellenti con Argentin. E' ancora anestetizzato dalla legnata di Sanremo o è sceso dal letto? Credo che gli si sia rimarginata la ferita di quella sconfitta. L'idea del Mondiale lo infervora, ha ritrovato il gusto di lottare. Lo seguo con attenzione. Occupiamoci del contorno. Che non è un contorno. La squadra non si ispira ai menu dei ristoranti. Mi permetto un luogo comune: uno per tutti, tutti per uno. Bene. Veniamo al contorno che non è un contorno. Non ci veniamo per l'ovvio motivo che ho bisogno di accertarmi sulla forma dei corridori che tengo sott'occhio. Esempio. Tra la fine del Tour e il Mondiale ci sono oltre quaranta giorni di mezzo. Ammettiamo che uno sia stato in forma al Tour. Chi ci dice che lo sia anche il 6 settembre? Ce lo dice lui, il corridore,, durante le corse che si chiamano indicative appunto perché indicano. Lo so, lo so. Al momento di tirar fuori i nomi, pioveranno le domande, perché quello sì e perché quello no. E io spiegherò i perché, augurandomi di essere capito. Di solito succede che vengo capito per metà. Poi, se tutto va bene, ven*go capito per intero. Chiappucci, Bugno e Argentin pretenderanno la convocazione di gregari fidati. Non pretenderanno nulla, al di là del rispetto che ho per ognuno degli azzurri. Prima del Mondiale a Colorado, Argentin aveva un solo gregario, Pagnin. Glielo tolsi, non stava bene e Argentin rimase solo e da solo vinse. Chiappucci, Bugno e Argentin possono contare sui compagni, così come i compagni possono contare su Chiappucci, Bugno e Argentin. La forza della squadra è soprattutto nella sua compattezza. Indurain è il nemico da battere? Magari ci fosse Indurain e basta. Ce ne saranno duecento. Informazioni sul percorso. E' durissimo. Dodici giri in un forno. Previsti 34-36 gradi. Ogni giro con otto chilometri di salita per un totale di 96 chilometri all'insù, ventotto chilometri di falsopiano, appena 39 piatti. L'arrivo guarda in alto, 5 per cento di pendenza negli ultimi 600 metri. Ombra, neppure un centimetro. Vincerà un fachiro. Gianni Ranieri «No al capitano unico, voglio l'orchestra Argentin ha ritrovato la volontà di battersi» Gianni Bugno (da sinistra) e Claudio Chiappucci in maglia azzurra si scoprono amici grazie al et Alfredo Martini (sotto)
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