Quei passi di danza sulla via della seta di Luigi Rossi

Quei passi di danza sulla via della seta Dal 30 agosto all'11 settembre Rovereto ospita l'undicesimo festival «Oriente Occidente» Quei passi di danza sulla via della seta Una sezione della rassegna è dedicata al tango e al suo mito ROVERETO. Per la sua undicesima edizione il festival «Oriente Occidente» ripercorrerà l'antica «via della seta» che toccava fino al Settecento la cittadina trentina, allora importante centro di produzione del prezioso tessuto. Il percorso inizierà il 2 settembre nell'antica piazza del Grano con Mongolia Folk Song and Dance Company Mandukhai che proporrà in prima nazionale «La danza degli Sciamani». Sono espressioni basate sulla mitologia buddista derivate dal Tibet e dall'India, ove hanno radici millenarie. Allo stesso ciclo appartengono anche l'Ensemble Shiraz che terrà il 4 settembre, al castello di Rovereto un concerto di musica persiana e il flautista cine-, se Guo Yue con il suo complesso che offrirà un concerto dal titolo «Nuove cosmologie». Non è l'unica sezione che giustifica il titolo della singolare rassegna roveretana. Fin dalla inaugurazione, il 30 agosto, il gruppo Urban Bush Women, performers afro-americane, offrirà l'idea della coniugazione di due civiltà declinate nella danza di Jawolle Willa Zollar che discende dalla scuola di Katherine Dunham. E poi avremo espressioni d'arte che spaziano dall'Europa all'Argentina rappresentata da una robusta sezione dedicata al tango e al suo mito. E non verrà dimenticata l'occasione colombiana rappresentata dall'interessante spettacolo del gruppo francese di danze storiche «Ris et Danceries» che in prima assoluta rappresenterà «Zarandanzas» che istituisce il confronto tra musica e danza nelle antiche culture spagnole e francesi dei tempi di Cervantes. Si tratta di una rassegna di danze spagnole legate a feste popolari e religiose comparate a danze di corte francesi. Accanto a Francine Lancelot, bene¬ merita fondatrice di Ris et Danceries, interverrà la specialista spagnola Ana Yepes. Altra personalità francese al centro del programma roveretano Jean-Claude Gallotta che riproporrà al Teatro Zandonai dal 6 settembre «La Legende de don Juan» vista recentemente a Torinodanza, ma offrirà pure in prima assoluta «Le Solo des Origines». A Gallotta saranno dedicati molti video alla galleria Panchieri dal 30 agosto all'11 settembre, cioè per l'intera durata del festival. Per quanto riguarda la produzione firmata da un autore italiano, avremo il ritorno, a tre anni dal successo dello spettacolo futurista «Anihccam», di Lucia Latour che presenterà «Naturalmente tua», una creazione di carattere ecologico in programma il 3 e 4 settembre allo Zandonai. Lo spazio dedicato alla cultura del tango è quest'anno notevolmente esteso e interessante. «Tangueros», una produzione espressamente pensata per «Oriente Occidente» da alcuni dei migliori componenti della ormai leggendaria compagnia Segovia-Orezzoli, verrà presen tata in due serate a Rovereto l all'Auditorium Santa Chiara di Trento il 10 e 11 settembre. Ac canto ai danzatori argentini c. sarà il Sexteto Tango, esibitosi una sola volta in Europa nel 1984. In precedenza, il 5 settembre, si avrà una «Noche del tango» che trasformerà piazza del Grano in una «milonga» Baires. Al centro il gruppo Esquina con la cantante di origine italiana Susanna Rizzi e i danzatori Alejandro Aquino (autore an che delle coreografie) e Maria chiara Michieli. Una festa che sarebbe piaciuta ad Astor Piaz zolla, recentemente scomparso che verrà qui ricordato. Luigi Rossi etzl: famiglia, solitudine e videotap

Luoghi citati: Argentina, Europa, India, Mongolia, Rovereto, Tibet, Trento