Svizzera, viva l'igiene razziale di Alessandra Levantesi

Svizzera, viva l'igiene razziale A Locarno «Kinder der Landstrasse», film sulla cattiva coscienza benefica degli elvetici, e «Juice», spaccato di violenza nera Svizzera, viva l'igiene razziale Quei piccoli zingari strappati ai genitori LOCARNO. Presentato fuori concorso, «Il ladro di bambini» è piaciuto parecchio al pubblico di questo festival confermando il successo internazionale di Cannes. Piazza Grande esaurita, applausi sui titoli di coda, di nuovo applausi a luci accese, lacrime agli occhi di molti, anche della diafana attrice inglese Tilda Swinton, che vedremo a Venezia in «Orlando». I giovanissimi protagonisti del bel film di Gianni Amelio non sono che due fra le tante piccole vittime degli errori degli adulti che abbiamo visto in questi giorni sugli schermi del festival. La loro odissea ha molto commosso, ma forse non ha sdegnato quanto quella raccontata dal regista Urs Egger e dallo sceneggiatore Johannes Bòsiger nell'interessante «Kinder der Landstrasse» (Bambini della strada), film che svela una pagina poco conosciuta e vergognosa della storia elvetica. La «Kinder der Landstrasse» è un'istituzione sedicente caritatevole, operativa fra il 1926 ed il 1972 in seno all'associazione governativa «Pro Juventute», che riteneva di offrire una possibilità di salvezza, ovvero di purificazione, ai bambini jenisch, la popolazione zingara della zona, strappandoli a viva forza dalle braccia dei loro genitori e integrandoli in famiglie cosiddette «normali». Insomma, la persecuzione degli ebrei non è stata l'unico episodio di igiene razziale del '900. Strutturato in uno stile narrativo classico e ben ambientato e recitato, «Kinder der Landstrasse» propone una storia di fiction, emblematica dei settecento casi ufficiali (ma in realtà furono tremila), che ha la veridicità drammatica delle testimonianze su cui si basa. Soprattutto quella di Mariella Mehr che sulla propria terribile esperienza di bambina rapita per ordine dello Stato ha scritto un libro. Alessandra Levantesi Una scena di «Ladro di bambini» Il film di Gianni Amelio è stato molto applaudito dal pubblico del Festival di Locarno

Persone citate: Egger, Gianni Amelio, Johannes Bòsiger, Kinder, Mariella Mehr, Tilda Swinton

Luoghi citati: Cannes, Locarno, Venezia