Brindisi, si scava nel mare per recuperare i bronzi

Brindisi, si scava nel mare per recuperare i bronzi Sub e telecamere a 16 metri di profondità Brindisi, si scava nel mare per recuperare i bronzi BRINDISI L 1 ONO cominciati ieri nelm le acque del porto i lavol | ri di recupero dei bronzi AZJ scoperti tre settimane fa. Gli archeologi subacquei della cooperativa milanese «Acquarius» e quelli del ministero per i Beni Culturali si sono calati in mare a 16 metri di profondità, in località Punta del Serrone. Dopo le prime immersioni di ricognizione e le ispezioni col metal detector, ieri si è cominciato ad aspirare la sabbia nel tentativo di disseppellire eventuali reperti bronzei analoghi a quelli già recuperati. Con questo sistema non si esclude di poter riportare a galla i pezzi mancanti di almeno sette statue, di cui finora sono stati recuperati soltanto alcuni frammenti. Ogni turno di immersione impegna una decina di persone. Gli archeologi sono assistiti dal nucleo subacqueo dei carabinieri di Napoli. L'operazione è coordinata da Claudio Moccheggiani Carpano, scelto dal ministro Ronchey. Poco lontano dal cantiere archeologico, al «Lido del carabiniere» di Brindisi, esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia seguono tutte le fasi del recupero. Il soprintendente Giuseppe Andreassi, ieri a Brindisi per l'avvio degli scavi, ha detto che la sabbia aspirata viene passata al setaccio per evitare di disperdere eventuali frammenti minori. «Il lavoro - ha sottolineato Andreassi - è delicato e complesso, perché ogni reperto prima di essere asportato va fotografato e filmato con le telecamere, per consentire ai tecnici di ricostruire la posizione esatta in cui si trovava». [Ansa]

Persone citate: Andreassi, Claudio Moccheggiani, Giuseppe Andreassi, Ronchey

Luoghi citati: Brindisi, Napoli, Puglia