le pay-tv

Le pay-tv Le pay-tv Quante sono che cosa sono ROMA. L'idea è d'importazione, il suo sviluppo è tutto all'italiana. Pay-tv, in Italia, vuol dire sostanzialmente Tele +. Si tratta di un'azienda televisiva privata controllata da dieci azionisti con quote variabili tra il 2 e il 15%. Sul piano finanziario la parte del leone la fanno Mario e Vittorio Cecchi Gori, sul piano dell'indirizzo strategico il baricentro è Silvio Berlusconi, patron del gruppo Fininvest, ideatore della società. Una televisione a pagamento (appunto: pay-tv) altro non è se non un'emittente privata che irradia un segnale «camuffato» con alcuni disturbi elettronici che non lo rendono captabile se non da chi possieda un apposito «decodificatore». Il business consiste appunto nell'affittare, annualmente, ai telespettatori il decodificatore.offrendo loro, in cambio, programmi di miglior qualità e relativamente sgombri dalle interruzioni pubblicitarie. Di grande successo in Frància.con Canal Plus, Tele + è nata il 24 giugno del '91, con la regia e la benedizione di Berlusconi che aveva però già dovuto cedere il 90% delle azioni agli altri soci (tutti amici suoi, in Verità) per ottemperare ai divieti della legge Mammì che gli impediva di possedere più di tre emittenti televisive. Il piano di diffusione di Tele + prevedeva, a regime, che tutti e tre i segnali (Tele +1, 2 e 3) fossero trasmessi con i disturbi da decodificare. Per ora, invece, soltanto Tele+1 funziona regolarmente, ed ha circa 200 mila abbonati, in linea con i piani. Le trasmissioni «in codice» di Tele+ 2 sono invece ancora parziali e per quelle di Tele + 3 non c'è ancora una data d'avvio precisa. [r. e. s.J

Persone citate: Berlusconi, Canal Plus, Mammì, Silvio Berlusconi, Vittorio Cecchi Gori

Luoghi citati: Italia, Roma