Libri brutti? Te li rimborso

Libri brutti? Te li rimborso Londra, editori da supermarket Libri brutti? Te li rimborso BLONDRA ISOGNA ammettere che finora i tentativi di allettare i consumatori di I carta stampata non si sono combinati a trovate elettrizzanti. Si sa che la destinazione più immediata di una lettera che comincia con un «Caro lettore», è due volte su tre il cestino della carta straccia, oddio che dico, da riciclare. Ma visti i tempi duri, le vendite al collasso, e i portafogli stringati, gli editori inglesi hanno deciso di dare un'altra chance non solo alle lettere personalizzate indirizzate al caro lettore ma anche a altre e più estrose tattiche di marketing. Via dunque all'esplorazione di nuovi canali di persuasione per il potenziale lettore. «Soddisfatti o rimborsati», per esempio, non è uno slogan nuovo, ma è certo la prima volta che appare sulla fascetta di un libro. Ci hanno pensato alla casa editrice Michael Joseph, parte del colosso Penguin, che nelle pubblicità per un suo trio di gialli ha aggiunto rischiosamente: «Siamo talmente sicuri che questi romanzi vi piaceranno che vi rimborseremo se non sarete soddisfatti». Rischio? Autori in subbuglio? Niente affatto, dicono i responsabili dell'iniziativa, anzi gli scrittori hanno reagito benissimo, le vendite sono aumentate ed i lettori hanno inviato lettere di ringraziamento. Tornando al famoso «Caro lettore», lo ritroviamo modernizzato e direttamente sul piccolo schermo fra una soap opera e l'altra. La prima casa editrice inglese a realizzare uno spot pubblicitario per libri è stata la Hodder & Stoughton. Ad interpretarlo l'autrice stessa, Hilary Norman, bella ed elegante, che soavemente invita spettatori ma soprattutto spettatrici a dividere con lei avventure e romantiche fantasie. I lettori le hanno scritto e lei ha risposto con un'altra bella letterina pubblicitaria. E così si costruisce un legame autore-pubblico. La Hodder & Stoughton sembra avere una predilezione per le immagini in movimento, e sta adesso conducendo una campagna a tappeto per l'uscita di un nuovo romanzo di Stephen King: uno spot trasmesso in ogni singolo cinema britannico e irlandese in contemporanea con la proiezione di Batman returns, il film hit dell'estate. La tendenza delle case edi- Stephen King, untpvsusicsncddsp da spot d interessarsi sempre un marketing aggressi derivazione americanano alla Book Marketingcietà specializzata che endo affari d'oro. Anche n Bretagna ci si è accortn bastano le pubblicità arta stampata o le vetrilibrai. llora via con le T-shirt producono le copertine ecchie edizioni Penguin'idea che hanno avuto udenti di belle arti John Bond, responsabirketing della Penguin egalmente avevano rito la copertina verde ecchia edizione di "The man" di Dashiell Hamu magliette che poi veno nei mercatini di Lona Penguin non dice mauna buona idea, e questa magliette l'abbiamo prevolo. Ne vendiamo mole». i lettori possono sce di vestirsii con l'Uoma, oppure con Lady Chat o con uno degli altri o titoli a disposizionebuiti fra breve anche suto italiano. Penguin sembra ormalanciata in questa nuova tendenza. Già prevede schede telefoniche personalizzate da includere nellprossima edizione tascabildel romanzamericano dNicholson Barker, «Vox», novella sexy tuttgiocata al telefono, e anche devideo musicada abbinare auna collana dbiografie di stadel rock. Più posati invece alla Ran dom Centuryun altro colosseditoriale. Lorgiocano sul scuro abbinandlassici: libri e treni. e dal prossimo autunnoi, chi viaggia in prim con le ferrovie britannoverà una copia omaggi libro di John GrishamFirm». chi va di fretta, invecempre più facile trovarbili sugli scaffali di magazzini. Insieme sivo per i piatti e le cipoeci stare anche un libranche chi, per combatt vendite disastrose deloni di lusso, adotta un apico slogan da supermaleggermente riadattathi uno porti via due». E' to marketing della V che regala a chi compcopia di «China Lake» ony Hyde, l'ultimo ro dello stesso autore. Marina G. Goldsmith Stephen King, un autore da spot

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