L'«uomo ragno» a luci rosse terrorizza le notti fiorentine

L'«uomo ragno» a luci rosse terrorizza le notti fiorentine Un ladro acrobata con la passione per il sesso, dopo i colpi si infila nel letto delle derubate L'«uomo ragno» a luci rosse terrorizza le notti fiorentine FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ladro ma non gentiluomo. C'è un aitante giovanotto che da un po' di giorni, anzi da un po' di notti, se ne va in giro per la città intrufolandosi negli appartamenti con le finestre aperte per il caldo, per rubare soldi e sesso. Quattro colpi in un mese, altrettante donne sotto shock e una città a cui la notte comincia a fare paura. Ieri, poco prima dell'alba, l'ultima «impresa» in ordine di tempo di questo singolare «uomo ragno». Erano quasi le 4 di mattina quando un individuo, pare completamente nudo, si è arrampicato lungo il tubo della grondaia in via delle Ginestre, nel popolare quartiere dell'Isolotto. Arrivato all'altezza del primo piano si è introdotto in una stanza che aveva la finestra aperta dove stava dormendo Ambroise Helene Gaidu, 34 anni, belle forme, originaria delle Guadalupe. L'intraprendente «uomo ragno», non trovando denaro, ha pensato di consolarsi infilandosi nel letto della giovane e cominciando a palpeggiarla. Ha avuto anche fortuna perché la donna, ancora assonnata e confusa dal buio, ha pensato che quella fosse una «visitina» del suo fidanzato che, superando la guardia dei genitori, aveva lasciato la propria camera voglioso d'amore. Così in un primo momento Ambroise Helene ha addirittura risposto alle carezze con altre carezze. Fino a quando le sue mani sono salite al volto dell'uomo e hanno scoperto, con terrore, una barba sconosciuta. Messo in fuga dalle urla l'«uomo ragno» è riuscito a dileguarsi con la stessa facilità con cui era entrato. Quando è arrivata la polizia di lui non era rimasta alcuna traccia. In mano agli agenti c'è solo una sommaria descrizione: giovane, alto, fisico asciutto, ovviamente con barba. Più o meno le stesse indicazioni date dalle vittime di altre tre incursioni a luci rosse. La più grave tre notti fa, nel quartiere di Rifredi. Anche in quel caso l'«uomo ragno» (sempre che sia lo stesso), sfruttando il tubo della grondaia, era riuscito a penetrare in un appartamento addirittura al quarto piano di uno stabile di via delle Panche (sono state trovate tracce delle suole delle scarpe lungo la facciata). Una volta entrato nella camera da letto aveva aggredito la donna che vi stava dormendo da sola e, dopo averle stretto la gola fino quasi a farle perdere i sensi, l'aveva violentata. Infine dopo essersi impossessato dei pochi soldi trovati in un cassetto se n'era andato passando dalla porta principale. L'iniziale scetticismo della polizia sul racconto della donna era stato cancellato dai risultati della visita gineco¬ logica. La prima volta che le cronache si sono occupate di questo nuovo protagonista negativo delle notti fiorentine era stato circa un mese fa. Il 7 luglio scorso aveva addirittura messo a segno due colpi a distanza di un paio d'ore l'uno dall'altro e tutti e due sempre nel quartiere dell'Isolotto, prima in via del Biancospino e poi in via delle Ortensie. Nel primo caso era entrato dalla finestra, aveva messo le mani addosso ad una donna di mezza età poi, forse deluso dalla scarsa avvenenza della vittima, forse impaurito dall'arrivo del marito, era fuggito. Ma l'«uomo ragno» aveva fatto un nuovo tentativo poco dopo, infilandosi nel letto di un'altra donna dopo aver chiuso a chiave il suo amico nella stanza dove stava dormendo, onde evitare spiacevoli sorprese. «Fai l'amore con me?», le aveva sussurrato dolcemente all'orecchio. La vittima, però, né lusingata, né intimidita dall'invito si era messa a strillare con tale energia da svegliare tutto il vicinato e l'«uomo ragno» era stato costretto all'ennesima fuga. Francesco Matteini Donna alla finestra come la vede il fotografo Helmut Newton. In questi giorni lasciare le finestre aperte per «rubare» un po' di brezza può essere molto pericoloso

Persone citate: Ambroise Helene, Ambroise Helene Gaidu, Francesco Matteini Donna, Helmut Newton

Luoghi citati: Firenze