«Andate in Francia e uccidete mia moglie» di Enrico Martinet

«Andate in Francia e uccidete mia moglie» Dentista assolda tre killer di Taurianova per compiere la sua vendetta a 400 km di distanza «Andate in Francia e uccidete mia moglie» L'assassinio deciso ad Aosta AOSTA. «Madame!». La donna si gira. Cinque colpi di pistola la raggiungono alla testa. Tornava dalla spesa, alle 7,28 di martedì 26 novembre. Uccisa a 42 anni sulla porta di casa, una delle villette a schiera in una zona tranquilla di ClermontFerrand, cittadina del CentroSud della Francia. Delitto passionale, oppure una vendetta per lo zelo che l'impiegata aveva dimostrato nella sua attività, come controllore della locale agenzia del lavoro? Erano le ipotesi della polizia francese. Il commissariato è a neppure cento metri dalla zona dell'agguato. Ora si sa che quel delitto era stato organizzato a oltre 400 chilometri di distanza, ad Aosta. Il mandante sarebbe l'ex marito, dentista nella cittadina valdostana da sette anni, ma l'amore forse c'entra solo in parte. «Affari, questioni d'interessi», assicurano gli inquirenti. In carcere, oltre al medico, vi sono i presunti killer, tre sicari della 'ndrangheta coinvolti nella faida di Taurianova (Reggio Calabria) che dura da parecchi anni. E un intermediario, un artigiano edile di Aosta che avrebbe messo in contatto il dentista con i sicari. Vi è una sesta persona coinvolta, una donna, che avrebbe offerto la sua collaborazione ai killer. E' in carcere in Francia. Una storia misteriosa che assume, ora che è stata svelata almeno in parte, un intreccio internazionale sorprendente per la stessa polizia francese. Un delitto studiato ad Aosta da un marito forse ricattato e coinvolto in un traffico illecito non ancora ben definito e messo in pratica da «professionisti dell'omicidio», come li ha definiti il procuratore di Aosta Luigi Schiavone. La vittima, Francoise Ferreyrolles, madre di due figli, Rudolph, 12 anni, e Wilfred, di 14, avuti dal matrimonio con il dentista Bernard Rouhalde, 58 anni, un francese che dopo i litigi con la moglie decide di trovare casa e lavoro in Italia. Trova entrambi, prima a Macerata, poi ad Aosta. Lo scorso anno contatta Giuseppe D'Agostino, 37 anni, artigiano edile, aostano originario della Calabria. Sarebbe lui a assoldare i killer: Santo Asciutto, 28 anni, di Genova, Antonio Sorrento, 27, e Roberto Reitano, 26, entrambi di Taurianova. La sesta persona arrestata in Francia è Christianne Seguin, 50 anni, di Saint-Laure, paese vicino a Clermont-Ferrand. Sarà interrogata in queste ore, ma quanto ha rivelato sembra già aprire altri due fronti di indagini che nulla hanno che vedere con il delitto della Ferreyrolles. Sarebbe questa la prova che la donna faceva da riferimento alla malavita italiana in quella zona della Francia. «La gelosia non c'entra», ripetono i carabinieri. I poliziotti francesi avevano chiesto la loro collaborazione. Sapevano che i rapporti fra marito e moglie erano molto tesi. Bernard Rouhalde un'ora dopo il delitto era a casa sua, nel centro medioevale di Aosta, in via Porta Praetoria, dove ha anche lo studio dentistico. «Era tranquillo, anzi sereno», dicono i militari. Le indagini, poi, si arenarono. Le tracce della vicenda ricompaiono nell'inchiesta sulla faida di Taurianova. La lupara colpisce anche in Valle d'Aosta nel giugno del 1991. Muore crivellato dai pallettoni Gaetano Neri, che appartiene a una delle famiglie «in guerra». L'inchiesta porta i carabinieri in varie città italiane, oltre che a Taurianova. Ma sarebbe a Genova che trovano il primo piccolo indizio che farà loro riconsiderare il delitto di Clermont-Ferrand. I computer dei carabinieri di Aosta evidenziano i sospetti: la mappa degli spostamenti di alcune persone coinvolte nella faida fanno presumere il loro coinvolgimento con il delitto. Il loro nome compare in posti di blocco, poi in passaggi alla frontiera con la Francia al traforo del Monte Bianco. II sostituto procuratore Pasquale Longarini conduce l'inchiesta. Si fanno controlli incrociati e finalmente l'ultimo tassello che prova il coinvolgimento del D'Agostino, contattato dal dentista. «Era lui il tramite», si limitano a dire gli inquirenti che per il momento non vogliono aggiungere particolari. Temono di mettere in pericolo le altre indagini che sono scaturite dall'arresto della Seguin. Il computer ha messo in ordine tutti i punti dell'indagine sul delitto così come ha dato l'ora esatta dell'esecuzione di Frangoise Ferreyrolles. Il figlio Wilfred, quella mattina di nove mesi fa, stava scrivendo con il suo «personal» prima di andare a scuola. Sentì «degli strani rumori». Prima d'affacciarsi alla finestra e vedere la madre a terra davanti al portoncino d'ingresso, memorizzò il suo lavoro. Di qui la certezza dell'ora. Rimane da chiarire il movente. Perché il dentista era ricattato dalla moglie? Magistrati e carabinieri di Aosta per il momento non rispondono. Bernard Rouhalde, dentista senza una grande clientela ad Aosta, che interessi aveva da coprire per ricorrere a killer della 'ndrangheta? Enrico Martinet A sinistra la vittima, Fran;oise Ferreyrolles, 42 anni. Sopra il procuratore di Aosta Luigi Schiavone Il sostituto procuratore che ha condotto le indagini sul delitto su commissione, Pasquale Longarini