La Russia non ci fa paura di Curzio Maltese

Barcellona ridotta a film per voyeurs TIVÙ' E SPORT TIVÙ'E SPORT Barcellona ridotta a film per voyeurs NEL vasto campionario di retorica olimpica che ci affligge in questi giorni, meritano una segnalazione i servizi «di costume» sulla Barcellona by night. Tutti uguali, carta carbone di certi filmetti voyeuristici Anni 60, quando partivano ancora i «viaggi della speran. za» di italianuzzi verso Stoccolma, «capitale dei piaceri». L'altra notte, in «Specialmente sul Tre», l'inviato Fabio Cortese ha avuto il merito di riepilogare, in un solo reportage, tutti i luoghi comuni della Barcellona godereccia. Un percorso fisso in quattro tappe: 1) il Tibidabo, la collina alle spalle della città dove i barcellonesi andavano a divertirsi prima che vi impiantassero Casa Italia. Casa Italia è il ritrovo allestito dai nostri sceicchi federali col danaro pubblico perché atleti, dirigenti e scrocconi vari possano ingozzarsi di maccheroni e vinello e quindi partire alla conquista della Barcellona by night. Inseguiti dagli inviati di costume; 2) le Ramblas. Che poi è una sola, invasa dagli italiani di cui sopra; 3) i locali di flamenco; 4) le discoteche e/o i Topless Bar, che potrebbero pure essere di Rimini o Ibiza o Pattaya. E' noto che nessun catalano mette mai piede in tali luoghi, riservati al turismo acefalo. Tanto più durante le Olimpiadi, con i prezzi alle stelle, destinati a chi è in nota spese. Ma possibile che le troupes nostrane non sappiano trovare altro in una delle città più belle e colte del mondo? E' come se una tv straniera volesse raccontare Venezia dalle pizzerie di San Marco, quelle coi menu anche in giapponese. Chi può, si sintonizzi su Antenne 2. L'altro giorno un servizio del tg francese mostrava le decine di cartelli appesi sui negozi di Barcellona: «Chiuso per Olimpiade». E forniva un dato significativo: meno 30 per cento di presenze turistiche rispetto all'anno scorso. Un rifiuto di massa. Anche in Italia, del resto, pare che i Giochi non siano questo clamoroso Evento televisivo. Oreste del Buono ha aperto la polemica sulla «noia olimpica». I dati Auditel confortano: 3-4 milioni al massimo. Appena un milione di spettatori per lo strepitoso record di Young nella finale dei 400 hs. Si salva il solito calcio (5-6 milioni), che secondo una scuola di pensiero dovremmo vergognarci di amare così tanto. Ma tu pensa, con quel che succede in giro e il tanto di cui vergognarsi, in Italia. Curzio Maltese »e^J

Persone citate: Fabio Cortese, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Barcellona, Casa Italia, Ibiza, Italia, Rimini, Stoccolma, Venezia