Scacciate le paure, Tota ci riprova

Scacciate le paure, Tota ci riprova Stasera Antibo cerca nei 5000 la medaglia che gli è sfuggita nei 10.000 Scacciate le paure, Tota ci riprova Ma il dolore al polpaccio lo infastidisce ancora BARCELLONA DAL NOSTRO INVIATO Totò Antibo ci riprova. Stringendo i denti per quel dolorino al polpaccio che continua a infastidirlo, questa sera alle 20,40 tornerà in pista per tentare di acchiappare sui cinquemila la medaglia sfuggitagli sui dieci chilometri. La gara più lunga è stata la panacea che lo ha aiutato ad allontanare legittime paure, più o meno confessate, che si accompagnavano al dopo-Tokyo. Ed ora con mente più libera è pronto a vivere la nuova avventura anche se ieri mattina, sempre per via del polpaccio, si è sottoposto a un'ecografia (il cui esito è stato negativo) e poi si è fatto lungamente massaggiare. Le batterie di giovedì sono state rincuoranti, visto che hanno evidenziato equilibri nei valori, dai quali l'azzurro potrebbe trovare giovamento. Tanto più che Ondieki, il campione del mondo in carica, è sembrato lontano dalla condizione migliore, al punto che la sua ammissione alla finale non è avvenuta direttamente (ogni serie prommuoveva i primi tre) ma soltanto grazie al ripescaggio in base ai tempi. «Avessi corso i diecimila con lo stato d'animo dell'altra sera - confessa Totò - ci sarebbe stato da ridere. Invece ho disputato una brutta finale, specie se paragonata a quello che so di valere. Adesso vediamo questi cinquemila, che affronto in condizione di fatica maggiore rispetto ad altri. Con l'etiope Bayisa siamo i soli reduci della precedente finale. Noi abbiamo nelle gambe 25 chilometri di gara, gli altri appena cinque. C'è una bella differenza. In effetti questa è l'ultima volta che affronto entrambe le distanze, dalla prossima farò delle scelte». Sono parole che rappresentano un mattone importante perii futuro. E, probabilmente, anche una scelta su un lavoro ancor più finalizzato a un'unica distanza. Intanto però c'è l'odierna finale: «Temo i tre kenyani spiega Antibo - che però, visti gli sprint in batteria del marocchino Brahim Boutayeb (l'olimpionico di Seul sui diecimila, nulla che fare con l'Hammou Boutayeb che ha aiutato Skah qui a Barcellona, ndr) e del tedesco Baumann, penso studiaranno una qualche tattica per staccarli o almeno stancarli prima dell'ultimo giro. E questo potrebbe esser un vantaggio anche per me. Comunque vada, questa mia terza Olimpiade la ricorderò sempre come la più bella: non è infatti da poco essere due volte finalista dopo quello che ho passato», [g. bar.] Antibo è pronto a vivere la nuova avventura, deciso stavolta a salire sul podio

Persone citate: Antibo, Baumann, Ondieki, Skah, Tota, Totò Antibo

Luoghi citati: Barcellona