Allarme-lira, Il marco cresce

Allarme-lira, Il marco cresce Allarme-lira, Il marco cresce Torna l'onda della speculazione La Banca d'Italia limita i danni MILANO. Voci da Londra. E riecco la speculazione sulla lira. E' cominciata così, ieri, la giornata più dura delle ultime settimane per la lira. Finita, per fortuna, senza troppi danni ma con un mdebohmento, al fixing, nei confronti del marco che due giorni fa valeva 756,23 e ieri 756,95. E' andata benino, per la lira. Ma solo grazie alla Banca d'Italia che, per fronteggiare la speculazione, è stata costretta a vendere sul mercato 17 milioni di Ecu e 64 di marchi. E proprio l'intervento degli uomini di via Nazionale, per la prima volta dopo giorni, è la spia della tensione che sta rimontando attorno alla lira. La speculazione è di nuovo all'opera? A dar retta alle voci da Londra, la piazza più sensibile, più pronta a scattare, sembrerebbe di sì. La Banca d'Italia - dicono queste voci ha in progetto un'ulteriore diminuzione del tasso di sconto o del tasso sulle anticipazioni che è poi quello che più rapidamente si trasferisce a valle, sul sistema bancario, innescando una diminuzione del costo del denaro. Insomma, secondo gli operatori londinesi, il taglio di mezzo punto percentuale dello sconto deciso dal governatore Carlo Azeglio Ciampi pochi giorni fa, dopo l'accordo sul costo del lavoro, sarebbe solo un antipasto: presto l'istituto centrale italiano avrebbe in mente di alleggerire di più la situazione per dar respiro all'industria che con un costo del denaro così alto non ce la fa più. Voci, solo voci. Ma non appena, in mattinata, è stata confermata la discesa dei pronti contro termine, i tassi di finanziamento del mercato, calati dal 14,29% di mercoledì al 14,20% di ieri, ecco che le voci sono diventate quasi certezza. Scatenando una piccola ondata di vendite che ha subito indebolito la lira e che, ovviamente, ha ridato fiato alla speculazione ribassista che da un po' di tempo, di fronte agli interventi decisi di Bankitalia, aveva dovuto rientrare. E questo spiega perché gli uomini di Ciampi hanno voluto intervenire subito sul mercato. Prima cedendo a man bassa marchi al momento del fixing per evitare uno scivolone della lira troppo forte. Poi facendo sapere, attraverso alcuni portavoce, che le voci diffuse a Londra erano «del tutto destituite di fondamento» e che, se il precedente ribasso del tasso di sconto era strettamente collegato all'accordo sul costo del lavoro, prima di altri ritocchi occorrerebbero motivazioni di analoga importanza. Smentita per ora sufficiente a bloccare la speculazione: nel pomeriggio, infatti, la lira si è ripresa nonostante il calo del dollaro (1118,85 contro 1121,50) dovuto alla delusione degli operatori per i dati tutto sommato non esaltanti dell'occupazione negli Usa. [a. z.)

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi

Luoghi citati: Londra, Milano, Usa