Caos e liti chiude l'Opéra?

Caos e liti chiude l'Opera? Parigi: dimissioni Caos e liti chiude l'Opera? PARIGI. L'Opera Bastille di Parigi potrebbe chiudere per qualche mese. L'ipotesi è assai probabile. E sarebbe dovuta ad una travagliata crisi sindacale, che affonda però le sue radici anche in questioni strettamente personali che contrappongono i big del teatro. Il direttore generale Pier-, re Bela vai ieri si è dimesso ed ora si attendono le dimissioni di Georges Hirsch, amministratore generale della Bastille. Perché Belaval se n'è andato? Pare che Pierre Bergé, che è anche presidente della Yves Saint Laurent e amico del presidente della Repubblica, Frangois Mitterrand, sembra seguire i consigli del direttore d'orchestra coreano Myung Whun Chung, il quale vorrebbe essere l'unico responsabile del teatro, che giudica mal gestito. Ma la situazione non sarebbe così «semplice»: anche Myung Whun Chung, infatti, rischia grosso a causa delle sue pretese non gradite all'altra parte dello staff dell'ente lirico. Se ciò avvenisse, farebbe la stessa fine di Daniel Barenboim licenziato tre anni fa, poco prima dell'inaugurazione del nuovo teatro, perché voleva comandare soltanto lui. A tutto ciò si aggiunga il recente incidente avvenuto al Teatro delle Maestranze di Siviglia, durante la prova generale dell'«Otello» con Placido Domingo (crollo di una scena che ha ucciso un corista e ferito altre dodici persone tutt'ora ricoverate in ospedale); incidente che ha ritardato i negoziati in corso da mesi. La trattativa avrebbe dovuto concludersi il 15 agosto, come prevede la legge. Berger ha accettato di prorogare gli attuali accordi fino al 15 novembre, anche per evitare che i feriti di Siviglia non avessero più nessuna protezione sindacale. La tensione rischia di aumentare non appena inizieranno le prove degli spettacoli di apertura di stagione, a fine settembre, con «Jeanne d'Are au Bucher» di Honegger, e «Elektra» di Strauss: due opere che hanno bisogno della partecipazione di tutti ì coristi. I sindacati rifiutano che la stagione si apra con una trentina di coristi sostituiti e chiedono che il programma venga modificato: in tal caso il primo spettacolo sarebbe «Le nozze di Figaro» di Mozart, opera con pochi coristi. Si teme anche il licenziamento di tutto il personale. E non sarebbe la prima volta: era capitato dieci anni fa, quando il tedesco Rolf Liebermann è diventato amministratore. [ar. ca.] Il direttore Myung Whun Chung

Luoghi citati: Parigi, Siviglia