«Sul nostro shuttle tutto okay ma si è bucata una ruota» di Maria Grazia Bruzzone

«Sul nostro shuttle tutto okay ma si è bucata una ruota» Malerba e Amato scherzano sugli inconvenienti di Atlantis «Sul nostro shuttle tutto okay ma si è bucata una ruota» HOUSTON DAL NOSTRO INVIATO Giuliano Amato vuol sapere come gli astronauti hanno vissuto la storia del guinzaglio annodato del satellite. «Sono amico dei cani - dice - ma non ho mai sofferto tanto per i guinzagli quanto questa volta». In collegamento con lo shuttle Atlantis durante uno speciale del Tgl, il presidente del Consiglio dialoga con Franco Malerba. Accanto a lui c'è Jeffry Hoffman che l'italiano lo parla bene perché adora l'Italia. Sullo sfondo, il poster delle Colombiadi. Risponde Malerba: «Ci è scoppiato un pneumatico mentre eravamo in corsa. Sono stati momenti pieni di emozione, ma la macchina ha retto bene. Alla fine il satellite lo abbiamo riacchiappato». Malerba è allegro e quasi eccitato. Amato, curioso e divertito, vuol sapere come funziona il marchingegno «che realizza nello spazio un'idea italiana». E l'astronauta lo accontenta, paragonando il sistema Tss alla dinamo di una bicicletta. Poi chiede co- me si sta nello spazio. «Invidio la sua condizione, ma è vero che lassù si soffre di mal d'aria?». «Il primo impatto è un po' sconcertante. Non si capisce più qual'è il "su" e quale il "giù". Ma poi ci si abitua ed è divertente, si possono fare le più strani acrobazie. L'unico problema è ritrovare le cose. Se si lascia un oggetto da solo non c'è più verso di sapere dov'è andato a finire». Hoffmann allunga le braccia e si stira. La diretta con l'Italia è finita, ma Malerba continua a parlare coi giornalisti in teleconferenza da Houston. Poi arrivano anche gli altri, e uno alla volta raccontano le gioie e le ansie di questa missione straordinaria e sfortunata, «disturbata da inconvenienti meccanici che non avrebbero dovuto esserci, mentre tutti i problemi che ci aspettavamo non si sono verificati. Per fortuna è andata bene. Perché il guaio al mulinello del filo lo avevamo anche ipotizzato. Ma nella simulazione non si concludeva in modo così felice». Malerba cosa faceva? «Stavo incollato al computer, tutt'uno con gli scienziati che erano a terra, anche se nei momenti più brutti purtroppo non potevo dialogare con loro, perché tutte le linee erano occupate dalla comunicazioni tecniche con la base». Si sentiva più uno scienziato o un esploratore? «Con tutte le difficoltà che abbiamo avuto, forse un esploratore». Claude Nicollier rivela che, sbloccato il nodo nel filo, il Tethered non è stato spinto oltre a causa del ritardo, o del poco combustibile, ma perché il mulinello della Martin Marietta continuava a risultare frenato. Non si sa se per errore umano o per un difetto del motorino. Un'inchiesta della Nasa è già stata predisposta per chiarirlo. Gli astronauti sembrano ragazzi cui è stato tolto il giocattolo dalle mani proprio sul più bello. «Eravamo delusi ma pronti a riportarlo giù ad ogni costo. Anche forzando l'usuale prudenza dei controllori di volo a terra per evitare una decisione codarda. Ma sarebbe stata una delle passeggiate più drammatiche della storia dello Shuttle». Adesso i sette sono pronti a ritentare la prova: «Quel satellite è proprio una bella idea e vogliamo farlo volare di nuovo» conclude il comandante Loren Shriver. Per il primo astronauta italiano, qual'è stata la cosa più bella e quella più brutta della vita in orbita? Malerba: «Le cose belle sono tantissime. Fluttuare in assenza di peso è un sogno. E guardare la Terra scorrere accanto, sopra, sotto a quella velocità incredibile è una grande emozione. Verrebbe voglia di non smettere mai. Il brutto, inutile nasconderlo, sono i servizi igienici. E' un'area in cui bisogna davvero fare dei miglioramenti. Su questo, credo che tutti gli astronauti siano d'accordo». Dopo un altro giorno di esperimenti americani, la missione è ormai finita. Oggi alle 14,30, ore italiane, l'Atlantis, con un giorno di ritardo, dovrebbe atterrare a Cape Kennedy. «Dovrebbe», perché non è ancora detto che i forti temporali previsti sulla Florida non costringano a un nuovo rinvio. Niente di eccezionale, è capitato altre volte. Ma per questa movimentata missione sarebbe un po' troppo. Maria Grazia Bruzzone L'astronauta italiano Franco Malerba, a sinistra, e Jeff Hoffmann, durante una chiamata per telefono dallo Shuttle

Luoghi citati: Florida, Houston, Italia