«Eltsin ricatta i giudici del pcus»

«Eltsin ricatta i giudici del pcus» RUSSIA Un giornale rivela: si compilano dossier sulla loro vita privata per fare pressioni «Eltsin ricatta i giudici del pcus» Intanto la squadra del Presidente si sfascia Sbakhrai: in autunno destra e sinistra colpiranno MOSCA DAL NOSTRO INVIATO Nel pantano del «processo al pcus» affonda una parte della «squadra» di Eltsin. La «vittima» principale è Ghennadij Burbulis, fino a ieri uno degli uomini forti dell'entourage di Eltsin. L'altra «vittima» - già dimessasi - è Serghei Shakrai, uno degli ideatori del «secondo processo di Norimberga» e co-suggeritore della blitzkrieg che avrebbe dovuto mettere ko la maggioranza conservatrice del parlamento, con un referendum popolare per dare al presidente poteri straordinari. L'operazione è fallita. «Il momento del referendum è stato perduto» - ammette stamani Shakhrai in un'intervista alla Komsomolskaja Pravda. E il rinvio sine die deciso dalla Corte Costituzionale dimostra che i giudici cercano una via d'uscita diversa da quella che volevano Burbulis e Shakhrai. Boris Eltsin li ha lasciati fare, senza esporsi. E adesso che il vento cambia - in tutti i sensi - si appoggia sempre di più al «gruppo di Sverdlovsk», che sta con lui da quando era ancora un leader del partito: Petrov, Iliuscin, Skokov. Soprattutto quest'ultimo, ormai il vero «numero due» della gerarchia statale, alla testa del potente Consiglio per la Sicurezza Nazionale. A sorpresa è proprio Shakhrai che ora - nell'intervista citata rende esplicito il suo dissenso nei confronti di Skokov (e di Eltsin), giungendo addirittura a parlare di «tragedia di Eltsin» che, «sotto l'apparenza esterna di un leader forte, non è riuscito di formare un forte potere esecutivo». E' evidente l'amarezza di Shakhrai, il quale mette in guardia Eltsin dai pericoli che lo minacciano: da un lato il Consiglio di Sicurezza, che potrebbe prendere il potere. Dall'altro la «manovra» che i comunisti starebbero preparando per settembre, quando la Corte Costituzionale chiuderà il processo con un giudizio salomonico. Allora profetizza l'ex consigliere di Eltsin - basterebbero 700 deputati nel Congresso per «raggiungere i due terzi dei voti necessari per l'impeachment». Due ipotesi di «golpe» minaccerebbero dunque Eltsin, da destra e da sinistra. Fantasticherie? Shakhrai non lo crede: «In autunno, quando la lobby agraria rifiuterà di consegnare il grano, tutto ciò apparirà tutt'altro che fantastico». Eltsin - che ha deciso di andare in ferie - sembra deciso a salvare, per ora, solo il premier Gaidar e il ministro degli esteri Kozyrev, entrambi sotto attacco dei «pragmatici» che egli stesso ha fatto entrare nel suo governo. Ma Burbulis e Shakhrai non sembrano disposti a lasciarsi mettere da parte. L'intreccio dei complotti è difficile da verificare, ma è significativo che la stes- sa Komsomolskaja Pravda - la cui linea pro-Eltsin è evidente abbia diffuso in questi giorni un bollettino (di «informazioni confidenziali», rivolto a «un gruppo ristretto di abbonati» e composto di notizie che il giornale non mette in pagina) in cui denuncia fatti di estrema gravità, al centro dei quali sarebbe lo stesso Burbulis. Si tratterebbe di «pressioni in atto sui giudici della Corte Costituzionale». Gli estensori della nota avrebbero «lo stenogramma di una riunione segreta presso il segretario di stato Burbulis», all'inizio di luglio, da cui si evincerebbe che «è in corso un accurato esame della biografia e della vita privata dei giudici», con un «elenco di circa venti nomi di persone vicine a Valeri]' Zorkin (presidente della Corte, ndr), in grado di esercitare pressioni su di lui». Misteri di palazzo che è possibile solo registrare, con beneficio d'inventario, ma che fanno pensare a una resa dei conti. In autunno? Giuliette Chiesa § Wm II presidente russo Eltsin accusato di pressioni sui giudici

Luoghi citati: Mosca, Norimberga, Russia