Toro un altro uruguaiano di Claudio Giacchino

Toro, un altro uruguaiano Preso il centrocampista Saralegui, viene dal Nacional Montevideo Toro, un altro uruguaiano Aguilera-. attacca, difende e segna PINZOLO DAL NOSTRO INVIATO Il Toro sta davvero diventando una miniera di notizie. Ecco l'ultima novità: arriva Marcelo Saralegui. Chi è il nuovo straniero granata? Pochi dati in sintesi: uruguaiano, 21 anni, centrocampista del blasonato Nacional di Montevideo. Nazionale, s'era messo in luce nella Coppa America 1991. Oggi sarà presentato in sede, in serata giungerà a Pinzolo, troverà Pato Aguilera con cui, oltre alla patria, ha in comune il manager: quel Paco Casal che ha portato in Italia, e gestisce, la colonia di uruguagi (Sosa, Francescoli, Herrera, Fonseca). Saralegui. Quando, ieri alle 18, Moggi ha annunciato: «Il Toro non vende solo ma compra anche: abbiamo preso...» e ha rivelato l'identità del giovane mediano la reazione immediata è stata: «Chi è costui?». Sorpresa nelle redazioni, del nuovo straniero non esistono fotografie, ritagli di cronache, anche superficiali. Insomma, l'emblema del Cameade. Siccome Moggi aveva citato solo il cognome, sulle prime ci si è interrogati a lungo sul nome dell'ex del Nacional. Grazie ad Aguilera, la lacuna è stata colmata. Pato è stato prodigo di elogi (però, avrebbe potuto esserne avaro?) sul compagno d'avventura pallonaro e «fra¬ tello» per procuratore: «Ricorda Shalimov, sa attaccare e difendere, ha il vizio del gol». Mondonico non s'è sorpreso della giornalistica ignoranza su Saralegui: «Noi dobbiamo lavorare di fantasia, il Toro non può permettersi di comperare i grossi nomi, deve giocare d'anticipo, puntare sulle giovani promesse, scoprire i talenti. E l'uruguaiano che ho visto in videocassetta e sul quale ho avuto ottime relazioni, sembra possedere talento. Ha disputato un'ottima Coppa America, è un incontrista con propensione al gol. E' da Toro». Cioè, grinta, versatilità e combattività da vendere. Il tecnico ha aggiunto: «Saralegui è una scommessa, come Poggi preso dal Venezia. Di colpo si ritrova in un mondo nuovo, in un calcio totalmente diverso, di sicuro più difficile. La vicinanza di Aguilera dovrebbe rendergli meno improbo l'ambientamento». Il giovanotto arriva tre giorni dopo la clamorosa partenza di Martin Vazquez: difficile credere che sia stato comperato in tale breve lasso di tempo. Probabile che, considerata la comunanza di manager con Pato, sia stato bloccato da Moggi con buon anticipo in attesa di vedere se si sarebbe trovato un amatore per lo spagnolo. E, appena lo si è trovato nell'Olympique Marsiglia, via all'acquisto del sudamericano. Siccome, però, il mondo del pallone è popolato di maligni, riportiamo anche il loro insinuare: l'uruguaiano fa parte di una sorta di pacchetto «Compri Pato, prendi pure Saralegui se non si riesce a sistemarlo altrove». In ogni caso, ricordato ancora il giudizio sommario, ma positivo, di Mondonico, il che è garanzia non da poco, sarà il campo, come sempre, a sancire se il colpo di coda del mercato tennista è stato un affare di grande lungimiranza. Così, Saralegui sarà il quarto straniero e il ghaniano Cargo il quinto, ammesso che sia possibile tesserarlo. Ironia dei tempi: poche ore prima del sensazionale annuncio di Moggi, Scifo, dopo aver tessuto l'elogio di Vazquez e rivendicato il diritto ad ereditarne la maglia numero 10 («Il mio ruolo è dietro le punte e non sulla fascia») ha detto: «Siamo rimasti tre stranieri, è l'ideale, non ci sarà più l'incubo della tribuna. Nel Torino non ci saranno mai le tensioni che intralceranno il cammino di tutte quelle formazioni che ogni domenica dovranno spedire tra gli spettatori uno o due calciatori non italiani». Claudio Giacchino Aguilera (nella foto) non ha risparmiato gli elogi nei confronti del giovane connazionale Saralegui

Luoghi citati: America, Italia, Marsiglia, Montevideo, Pinzolo