Se perdi arrivano le botte

NBARCELLONA ON sono Olimpiadi divertenti, con gli atleti che ormai stanno avvolti nel cellophane e si spacchettano nelle conferenze stampa oceaniche organizzate dagli sponsor. Bisogna girare al largo dei grandi personaggi per rivedere l'Olimpiade di una volta, i ruspanti come l'allenatore della squadra thailandese di boxe, un certo Sangor Sim, che ha picchiato con l'asciugamano il suo pugile che non gli dava ascolto. Dopo che Arkom Cheinglai, il suo protetto, continuava a buscarle dall'irlandese Carruth nella semifinale dei pesi welter, il signor Sim ha perso la pazienza: nell'intervallo ha colpito un paio di volte il suo pugile, gli ha urlato in faccia una serie di insulti e per tutta la terza ripresa è rimasto seduto con le spalle rivolte al ring in segno di protesta. Lo stesso è accaduto la settimana scorsa a un cubano, sconfitto da uno statunitense in una semifinale di lotta greco romana: i suoi tecnici lo hanno inseguito negli spogliatoi. Insulti sono volati (e sono stati televisti) tra un pesista turco e il suo capodelegazione. E c'è stato il battibecco tra la Trillini e il et della scherma, Fini, nella finale del fioretto vinta dall'italiana. Forse è poco per trarne una morale. Ma chi pratica gli sport che insegnano a difendersi o a combattere, si ricordi di cominciare prima di tutto dal proprio allenatore. Icolleghi britannici ci hanno privato di quello che, per dirla alla maniera del Coni, sembrava un oro sicuro: la leadership della stampa italiana nell'analisi di tutti i pruriti del Villaggio. I giornali popolari britannici hanno inzuppato il pane nelle storie vere e false sulla vita degli atleti, hanno ingigantito anche le baruffe da strada come quella accaduta l'altra notte quando un taxista è venuto alle mani con un cliente inglese che non voleva pagare il conto. Oppure quell'altra storia di una neozelandese che ha messo in subbuglio il palazzo affacciandosi alla finestra avvolta in un sottilissimo telo bagnato. Il mito del VillaggioGomorra sta perdendo colpi. Nell'indifferenza, nella nausea per storie banali. Persino il consumo dei preservativi che tanto sta a cuore agli spagnoli (qualche giornale ne riporta ogni giorno il quantitativo) non stupisce più da quando si è scoperto che vengono utilizzati per i gavettoni: pare siano più affidabili dei normali sacchetti di plastica. Anche negli scherzi. Aproposito di muscolari, oggi arriva Arnold Schwarzenegger a fare un po' di vetrina. Appuntamento alle 11 sulla spiaggia di fronte all'Hotel Arts, naturalmente con presentazione del prossimo film. Del resto la presenza del popolare Terminator non deve stupire: la Casa Bianca lo aveva investito della responsabilità del programma di cultura fisica per i giovani americani, cioè come gonfiare i muscoli e risultare puliti all'antidoping. MANCANO tre giorni alla conclusione dei Giochi e la delegazione italiana comincia ad assottigliarsi, come le altre del resto. Il dubbio è su come gli atleti e i dirigenti che restano riusciranno a smaltire gli ultimi quantitativi di olio, parmigiano, prosciutto, pasta, bevande, passata di pomodoro e tutto il ben di Dio che con la solita previdenza è stato trasportato dall'Italia a Barcellona. Ci assicurano infatti che quanto avanza in magazzino è molto per la Famiglia Italia. Ma sarà appena sufficiente a sfamare qualche famiglia italiana al ritorno degli eroi. Marco Ansaldo I