Morto Cooper re dell'Apollo

Morto Cooper, re dell'Apollo New York: lanciò Vaughan, Wonder, Franklin e Jackson Morto Cooper, re dell'Apollo Star in coda nel suo teatro di Harlem dove ora brilla la scritta: Addio Ralph E, morto l'altro ieri a New York lo showman Ralph Cooper. Una volta tanto, non è retorico dire che lascia un vuoto difficilmente colmabile. Ralph Cooper era uno straordinario scopritore di talenti, oltre che un magnetico dominatore di platee. Il teatro Apollo di Harlem era il suo regno, la sua casa. Ci lavorava, anzi ci viveva fin dal 1935. Su quel palcoscenico, nelle famose «amateur nights», sono passati i più strepitosi talenti jazz e pop quand'erano ancora sconosciuti: Sarah Vaughan, Stevie Wonder, Aretha Franklin nacquero proprio in questo teatro. Qui si esibì Michael Jackson quando aveva appena nove anni. Qui la splendida Ella Fitzgerald, sopraffatta dall'emozione e dal terrore, rischiò di fare scena muta. Infatti all'Apollo vigeva una legge terribile: se il pubblico non apprezzava l'«amateur» (il dilettante) di turno, era autorizzato a salire sul palcoscenico e a cacciarlo come meglio credeva. Fra i molti meriti di Cooper ci fu la scoperta di Billie Holiday. La sentì cantare in un «pub» di Harlem e rimase affascinato da quel timbro intenso e struggente, impregnato di blues, a volte simile al «sound» di un sassofono. Cooper trascinò aH'«amateur night» colei che sarebbe diventata «Lady Day» e ne fece una stella. Da allora furono moltissimi i cantanti che tentarono di passare sotto la sua tutela artistica; esibirsi nell'arena elettrizzante e crudele dell'Apollo era un obiettivo ambito da ogni musicista, da ogni jazz e bluesman. Era chiaro a tutti che trionfare all'Apollo significava ottenere un passaporto sicuro per la carriera. E allora, tutti in coda. Curiosamente in quel teatro di Harlem si esibivano quasi esclusivamente artisti di colore. Si chiamavano James Brown, Leslie Uggams, Joe Tex, Jackie Wilson, Diana Ross. La grande stagione dell'Apollo e di Cooper durò più di trent'anni. Ricordandone gli splendori, lo showman scriveva nella sua autobiografia: «Se qualcuno mi avesse detto che l'Apollo sarebbe stato l'ultimo dei grandi teatri di Harlem per lo spettacolo dal vivo gli avrei risposto: è impossibile, non può succedere... perché Harlem era giovane e vibrante, avrebbe cambiato il mondo, e sarebbe vissuta per sempre, come me e tutti i miei amici». Harlem non cambiò il mondo, «gli amici» vivevano sulla sabbia, come tutti, lo stesso Apollo chiuse nel '75 quasi definitivamente. Ora Cooper ha perso la sua battaglia contro il cancro. Quanti anni aveva? Non lo sapeva nessuno. Certo, più di ottanta. Sebbene amatissimo, quest'uomo si concedeva poco, non voleva apparire. Lui, che sotto i riflettori era stato ballerino e presentatore, amava l'ombra. I suoi funerali si svolgeranno lunedì proprio nel teatro che fu la sua casa. All'ingresso dell'Apollo, ora brilla la scritta: «Addio Ralph, ci mancherai», [o. g.] btevie Wonder e Aretha Franklin nacquero nel teatro Apollo di Cooper Ella Fitzgerald e Billie Holiday, all'Apollo c'è una legge: il pubblico può cacciare l'artista

Luoghi citati: New York