Costretta a vendersi per amore
Costretta a vendersi per amore Tradita dal fidanzato era obbligata a incassare ogni giorno due milioni Costretta a vendersi per amore Giovane cecoslovacca diventata schiava a Roma ROMA. Per amore di un piacente slavo di 35 anni, che si è rivelato poi il suo persecutore, una giovane e bella ragazza cecoslovacca di 21 anni, in cambio della promessa di matrimonio, ha lasciato il suo paese ed è venuta in Italia: qui, in un campo nomadi della capitale, è stata ripetutamente violentata e costretta a prostituirsi, finché ha trovato il coraggio di denunciare ai carabinieri le violenze subite. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione, violenza carnale e procurato aborto. La vicenda è iniziata l'anno scorso quando a Plzen Katerina conosce Hamdo Hamidovic e decide di seguirlo a Roma e di sposarlo, forse attirata dalla prospettiva di lasciare la difficile situazione del suo Paese. A Roma Hamidovic la porta a vivere in un campo nomadi sulla via del mare, qui la ragazza scopre che l'uomo ha un'altra moglie, ma non è l'unica sorpresa, lo slavo le sequestra i documenti, per impedirle di rimpatriare, e con minacce e percosse la costringe a quello che è il destino anche di altre donne del gruppo: prostituirsi e ogni sera portare al campo una cifra minima di due milioni di lire, equivalenti ad almeno 25 amplessi al giorno. Nel frattempo Hamidovic, che continua a considerare Katerina di sua proprietà, decide di farla sposare con un giovane ventiduenne della sua famiglia, Galib. I due, dopo il matrimonio, tentano di fuggire e si rifugiano in un albergo di Ostia, dove Hamidovic si ripresenta: ribadisce la sua autorità picchiando l'uomo, violentando davanti a lui la donna e costringendoli a ritornare al campo. Katerina ricomincia la solita vita, se il marito tenta di opporsi, Hamidovic gli risponde che non gli farà più vedere la donna, la trasferirà in un campo in un'altra città, dove sarà tenu¬ ta sotto stretta sorveglianza. Katerina, che è incinta al quarto mese, probabilmente per gU abusi sessuali subiti durante l'esercizio della prostituzione, nel mese di marzo abortisce. L'altra notte, mentre Katerina e il marito sono a bordo di una moto, durante un nuovo tentativo di fuga, hanno un incidente stradale nella zona dell'Eur. Una pattuglia di carabinieri trova la donna, mentre si aggira in stato di choc nei pressi del luogo dell'incidente, il marito è ferito. In caserma quando i carabinieri le prospettano l'espulsione, perché è senza documenti, Katerina scoppia a piangere e racconta. I carabinieri contattano la Caritas e cercano una sistemazione per i due sposi i quali hanno detto che, in mancanza di meglio, dormiranno nella loro roulotte, ma lontano dai campi nomadi, vivendo del lavoro di Galib, che è meccanico. Poi vanno ad arrestare Hamidovic. [Ansa]
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