Crollano il gradimento e il morale di Bush di Franco Pantarelli

Crollano il gradimento e il morale di Bush CORSA ALLA CASA BIANCA 1 Il Presidente ha rinunciato ai weekend di pesca per fare campagna elettorale, ma non è servito Crollano il gradimento e il morale di Bush Popolarità al33%, un noto psichiatra: è depresso, non ce la farà NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Sempre più in basso, povero Bush. L'ultimo sondaggio elettorale, fatto dall'emittente televisiva Abc assieme al «Washington Post», ha dato a George Bush l'indicazione peggiore di tutta la sua vicenda presidenziale, sin da quando nel 1988 decise di scendere in campo per raccogliere l'eredità di Ronald Reagan. Allora, il 35% di consensi che raccoglieva e che lo faceva apparire in pessima salute di fronte al democratico Michael Dukakis, fu poi brillantemente superato grazie alla spregiudicata campagna orchestrata da Lee Atwater e coordinata da James Baker. Questa volta, a credere in un suo altrettanto miracoloso recupero sono sempre in meno. I numeri bruti dicono 57% in favore di Bill Clinton e 33% in favore di Bush, cosa che ha gettato il Presidente nello sconforto soprattutto per la prova che non è servito a nulla neanche l'estremo sacrificio: quello di.rinunciare alle vacanze per andare alla conquista del Texas e della California, i due Stati che «bisogna vincere». Neanche l'invasione del Kuwait da parte dell'esercito iracheno, neanche l'invio in Arabia Saudita di 500 mila soldati americani riuscirono a indurre Bush a rinunciare alle uscite in mare a Kennebunkport o alle partite di golf. Questa volta voleva fare la stessa cosa in attesa della Convention di Houston che fra dieci giorni lo consacrerà candidato repubblicano, ma ha pensato bene di rinunciarvi, proprio per l'allarmante indicazione dei sondaggi. Ebbene, dopo i suoi giri elettorali i sondaggi continuano a privilegiare Clinton, ed anzi lo penalizzano sempre più. La conseguenza, da quanto si riesce a capire, sembra essere quella di cambiare di nuovo strategia: non più gli attacchi a Clinton sul suo programma ma sulla sua immagine, alla quale contrapporre la propria, molto più forte. «Io sono cotone al 100%, lui è tessuto sintetico», è l'ultimo slogan che i suoi propagandisti hanno saputo produrre, mentre il penultimo era stato un paragone fra lui e Cristoforo Colombo (visto che parlava davanti ai «Cavalieri di Colombo»). Ma i problemi maggiori gli vengono proprio dalla sua immagine. A parte i nostalgici di Reagan, che ormai hanno preso a esortarlo apertamente ad andarsene proprio perché lo trovano scialbo a paragone con il loro eroe, ecco arrivare adesso il dottor Steve Pieczenik, che con l'autorevolezza che gli viene dall'essere stato lo «psichiatra di fiducia» di ben quattro Presidenti prima di Bush, lo ha pubblicamente definito «depresso, svogliato, incapace di iniziativa coerente». Potrebbe essere il colpo decisivo. Franco Pantarelli

Luoghi citati: Arabia Saudita, California, Houston, Kuwait, New York, Texas