Maquillage per 8 mila case di Maurizio Lupo

Maquillage per 8 mila case Record dei torinesi in Europa, superati gli standard di pulizia olandesi Maquillage per 8 mila case Spesi200 miliardi in colore Ottomila case ripulite e ridipinte in dieci anni dai loro proprietari, pubblici e privati, con una spesa che supera i duecento miliardi. Sono un vanto e un record di Torino. E' una delle prime città europee ad aver raggiunto simili risultati in rapporto alle presenze abitative, secondo un piano del colore che è diventato un punto di riferimento internazionale, adottato come modello da Barcellona e da Lione. Al rientro dalle ferie il Comune affiggerà un manifesto per ringraziare la cittadinanza dei risultati conseguiti. «In quanto a restauro e pulizia delle case siamo fra le prime dieci città della comunità europea, per lo più centri olandesi e tedeschi» assicura l'assessore all'Arredo Urbano Bepi Dondona. «Non lo dico per sciovinismo. Lo affermano le rilevazioni della Fondazione Sikkens, appena pubblicate in Olanda. Kees Gruneweghen, il direttore della Fondazione, sostiene che Torino è molto più pulita di Milano e che sta superando per decoro le migliori città olandesi. Ci ha pertanto indicati come esempio a Amsterdam, devastata dai grafomani, e a Bruxelles che, pur essendo una capitale della Cee, si trascura parecchio. Il "decoro di Torino" è stato raccomandato anche a Bordeaux, Birmingham e Liverpool. E il 5 luglio scorso abbiamo ricevuto i complimenti dei sindaci di Pitsburgh, Atlanta, Minneapolis, Denver e Sydney, venuti a Torino in occasione di un incontro dedicato al confronto fra i restauri urbani in Europa e nel Nord America». Dondona insiste sui meriti dei cittadini: «Perché l'amministrazione civica ha concorso solo per il dieci per cento a questi risultati. Anche le somme offerte da alcuni mecenati in tutto non hanno superato più di un miliardo l'anno. Torino deve riconoscenza soprattutto a migliaia di condomini torinesi, sparsi ovunque». Gli interventi compiuti nel centro storico sono in media appena il 12 per cento di quelli complessivi. L'Arredo Urbano calcola che i torinesi abbiano risanato esterni abitativi per più di 5 milioni di metri quadrati. Hanno investito dalle 35 mila alle 45 mila lire il metro quadro, configurando così un investimento che supera i duecento miliardi di spesa. «Si è fatto molto in via Cernala, in via Maria Vittoria e nei dintorni di piazza Carlina, nell'area "Liberty" fra corso Fran- eia e via Principi d'Acaja, ma anche a Pilonetto e nella fascia vicina al Po. Da via Mazzini fino al fiume la vera difficoltà ormai è trovare una casa sporca. I torinesi investono volentieri nelle loro abitazioni, anche nelle zone di periferia. Qui, in proporzione al reddito, hanno speso persino di più della ricca Crocetta, il quartiere che si è rinnovato di meno». Confortato da questi risultati il Comune ha deliberato una politica di incentivi, per coprire almeno del venti per cento circa le spese compiute da coloro che riqualificheranno le facciate delle loro case secondo progetti coordinati. Un primo contributo di 70 milioni è già stato assegnato ai proprietari del tratto porticato da piazza Palazzo di Città a piazza Corpus Domini. Ora un più cospicuo finanziamento di 800 milioni a fondo perduto riguarderà l'asse di via Po e piazza Vittorio Veneto. I piani di intervento e i relativi capitolati sono già stati predisposti dagli architetti Tagliasacchi e Zanetta, responsabili del progetto colore del Comune. Possono richiedere i fondi cittadini, condomini, enti e società che insieme rappresentino almeno il 50 per cento delle rispettive facciate di via Po e piazza Vittorio. Sono escluse le chiese di San Francesco da Paola e Santa Annunzianta, il palazzo dell'Università, quello degli Stemmi (di proprietà comunale) e gli edifici già tinteggiati con cromie approvate entro il 31 dicembre del 1991. Se l'incentivo avrà successo verrà preso in esame un finanziamento analogo per il recupero di piazza Castello, via Garibaldi e piazza Statuto. Maurizio Lupo Il Comune ringrazierà con un manifesto i torinesi, che da Mirafiori a corso Francia, dalla collina al centro hanno restaurato le loro case, restituendo al decoro tesori a volte troppo poco noti

Persone citate: Bepi Dondona, Birmingham, Dondona, Tagliasacchi, Zanetta