Alla pari in Francia Renault e Gruppo Psa di Piero Casucci

Alla pari in Francia Renault e Gruppo Psa MERCATO Alla pari in Francia Renault e Gruppo Psa IN condizioni precarie fino al recente passato la Renault è tornata a essere protagonista sul mercato francese. Lo testimonia l'andamento delle vendite. Mentre nei primi sei mesi dell'anno l'incremento dell'immatricolazione di automobili nuove (991.686) è stato modestissimo (appena +0,1%), le Renault hanno fatto un poderoso balzo ( +14,7% rispetto al corrispondente periodo '91). In flessione invece Peugeot e Citroen (5,2 e 7,6% rispettivamente). In sostanza la Renault si pone oggi allo stesso livello (30%) delle due marche del Gruppo Psa, appunto Peugeot e Citroen, che raggiungono complessivamente il 30,7%. Le auto d'importazione occupano il resto del mercato con una quota che si aggira sul 40%. Probabilmente, i risultati del semestre sarebbero stati ancora migliori per la Renault se la nuova edizione della berlina 19 fosse stata commercializzata prima di aprile. Ma il suo è stato comunque un buon esordio: secondo posto assoluto dopo la Clio (sino al 30 giugno ne sono state costruite 887 mila). E' un risultato «storico» perché ha relegato l'ormai leggendaria 205, cavallo di battaglia della Peugeot, in terza posizione. Anche in Europa la Renault sta migliorando. Nel primo semestre ha venduto 861 mila auto con un aumento del 3,8% passando dal 9,9 al 10,4% del totale. In compenso, se ha perso in patria, il Gruppo Psa ha guadagnato globalmente all'estero. Sempre in Europa, ha fatto segnare un incremento delle vendite del 4,7%. I successi conseguiti dalla Renault e dalla Peugeot in campo sportivo, la prima fornendo i motori al team Williams (Mansell e Patrese) in Formula 1, la seconda nel Mondiale Sport, non sono certamente estranei all'ascesa delle due marche. Le corse, specie quando si vince, «fanno immagine». Però, le vere ragioni vanno ricercate soprattutto nella migliorata produttività (del 50% l'anno dice la Peugeot, del 6-7% l'anno sostiene la Renault). L'industria france se, in questo specifico setto 1 re, è al di sotto di un 10% ri I spetto ai livelli raggiunti dal¬ le marche giapponesi operanti in Gran Bretagna, che a loro volta - secondo uno studio recente sono inferiori di un ulteriore 10% nei confronti delle Case madri. Un altro sostanziale progresso è stato compiuto nel meccanismo di approwigiamento delle linee di montagr gio secondo una tecnica che ha valso ai giapponesi, per anni, un vantaggio preziosissimo sui sistemi di produzione occidentali. Renault e Peugeot, some d'altra parte altri costruttori, tendono a ridurre l'incidenza dell'automazione nel processo produttivo per il semplice motivo che i robot non sono sempre affidabili o, comunque, non facilmente riparabili. La sensibile riduzione delle forze di lavoro (del 25% alla Renault, negli ultimi cinque anni, del 5% alla Peugeot, che era già all'origine meno sovraffollata) viene pure considerata essenziale nel processo di ristrutturazione in atto, ma il governo francese ritiene che occorra proseguire con più incisività su questa strada con tagli del 2,5% annualmente della manodopera sino alla fine del secolo. Entrambe fautrici dì una politica volta a frenare l'invadenza giapponese, Renault e Peugeot sembrano fondare il loro futuro su alleanze continentali. Funziona egregiamente, a quanto pare, quella fra Renault e Volvo specialmente negli acquisti di componentistica e relativamente al controllo di qualità. Il desiderio di entrambi i partner di spingere la reciproca collaborazione fino a fare «dei due un solo gruppo» potrebbe concretarsi in una fusione vera e proprio, ma il governo di Parigi, quasi a voler gettare acqua sul fuoco, ha preso recentemente in seria considerazione uno studio effettuato da un ente di consulenza californiano e commissionato dall'ex primo ministro Edith Cresson. Dallo studio emergono serie critiche all'operato della marca svedese in America. Ma se alla signora Cresson una più stretta collaborazione fra Renault e Volvo pare non fosse gradita, viene invece auspicata dal suo successore Pierre Bérégovoy. I sindacati si mostrano perplessi. Piero Casucci cci |

Persone citate: Cresson, Edith Cresson, Francia Renault, Gruppo Psa, Mansell, Patrese

Luoghi citati: America, Europa, Gran Bretagna, Parigi, Peugeot