E la GM va alla riscossa di Renzo Villare

E la GM va alla riscossa E la GM va alla riscossa Aumentano le vendite in Usa La Opel in Europa fa centro Primi sei mesi positivi per le vendite di auto negli Stati Uniti dopo la crisi del 1991, con una crescita complessiva del 3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. In giugno i veicoli venduti sono stati 1.270.000, con un aumento del 5,9% sul giugno '91 e nell'ultima decade è stato raggiunto il più alto livello degli ultimi 18 mesi con una proiezione su base annua di 7,5 milioni di unità immatricolate contro 6,5 di fine maggio e 7,3 di un anno fa. Le tre grandi (General Motors, Ford e Chrysler) hanno coperto il 73% del mercato (71% a fine giugno 1991) e le vendite di auto giapponesi sono scese dal 25 al 23%. Si tratta comunque - affermano gli esperti - di un mercato ad evoluzione ancora incerta, per cui le previsioni a fine anno sono difficili. Il ritmo delle vendite, infatti, cambia sensibilmente da un mese all'altro, con un margine di oscillazione, a ritmo annuale, di un milione di vetture. Questa situazione, sull'onda di quanto deciso dalle principali marche giapponesi, ha indotto le «big three» a cercare di stimolare la domanda immediata, preannunciando rincari di oltre il 4% per i nuovi modelli 1993. Se si tiene conto degli arricchimenti di dotazione l'aumento - precisano i responsabili delle Case - si riduce però al 2%. Gli analisti non sono convinti. In un momento congiunturale ancora incerto - sostengono un aumento nei prezzi delle auto può determinare una nuova contrazione della domanda o un passaggio della clientela verso modelli meno costosi. Questo non permetterebbe alle tre grandi di tornare a 7,5 milioni di veicoli venduti annualmente, che rappresenta il punto di svolta sul piano dei profitti. General Motors, Ford e Chrysler potrebbero così arrivare ad un guadagno complessivo di un miliardo di dollari (circa 1200 miliardi di lire) contro perdite per 1,5 miliardi di dollari nel 1991. La General Motors, prima industria automobilistica mondiale, affianca al migliore andamento sul mercato statunitense un ritorno alla grande in Europa, attraverso la Opel-Gm. Nei primi sei mesi di quest'anno ha venduto 887.000 vetture e rispetto allo stesso periodo 1991 ha registrato incrementi in 13 Paesi europei, con percentuali maggiori in Danimarca (+15,4%), Irlanda ( + 21,2%), Norvegia ( + 20,8%), Portogallo ( + 14,2%), Spagna (+10,9%). Il maggiore aumento si è registrato in Italia con il 34,6% e 74.600 immatricolazioni. Questo andamento ha permesso alla Opel-Gm di conquistare, a fine giugno, l'I 1,9% del mercato continentale contro l'I 1,6% a fine '91, in una situazione generale in flessione dell' 1,1%. In testa alle vendite si trova la nuova vettura della Opel, l'«Astra», che, proprio in questi giorni, si arricchisce di un nuovo modello con motore turbodiesel da 1700 ce (lo stesso montato sulla berlina Vectra), nelle versioni Club e Gls, ambedue equipaggiate di convertitore catalitico di serie. «L'Astra ha affermato il presidente della Gm Europa, Louis R. Hughes con il nuovo stabilimento di Eisenach, nella Germania Orientale, che inizierà in autunno la produzione di questo modello, avrà un forte impatto in tutta Europa. Dall'inizio delle vendite (ottobre 1991), ne sono state vendute circa 800.000 e questo grande successo si è affiancato al buon andamento del nuovo veicolo per il tempo libero "Frontera", portando a previsioni di buoni incrementi produttivi per il 1992». Con il forte aumento delle consegne - ha detto Luca Apolloni, direttore delle relazioni esterne della Opel-Gm Italia - il nòstro Paese è diventato per la Casa il terzo mercato, dopo la Germania (366.000 immatricolazioni nei sei mesi) e Regno Unito (135.000). L'incremento in Germania è stato, rispetto allo stesso periodo '91, del 16,8% in un mercato che, scontato l'effetto boom della riunificazione, è sceso del 9,2%; nel Regno Unito, dove la Casa opera attraverso l'affiliata Vauxhall, del 17,6%, in un contesto Paese che ha perso il 4,1%. Infine nell'ex Germania dell'Est la Opel è la marca più venduta dalla riunificazione, mantenendosi numero uno in tutti i cinque nuovi Stati Federali. Renzo Villare

Persone citate: Frontera, Louis R. Hughes, Luca Apolloni