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Concerto di fischi per la medaglia di Skah nei 10 mila SUL PODIO Premiazione contestata Concerto di fischi per la medaglia di Skah nei 10 mila BARCELLONA. Lo stadio intero si è accanito contro Skah, quando ieri il marocchino è salito sul podio per prendere la medaglia d'oro dei 10.000. Fischi, urla, un po' di silenzio all'inno nazionale, poi altra aggressione sonora. Lui ha detto: «Questo pubblico non sa di atletica. E' stato provocato durante la gara da gente che so io, gente che ha cominciato la bagarre (italiani tifosi di Antibo? Nessuna precisazione, ndr). Questa medaglia me la sono meritata, ho preso il via con tutti gli altri e sono arrivato primo: la dedico al mio re, al mio popolo e al popolo arabo. Chi pensa che Boutayeb mi abbia aiutato non ha capito niente della corsa, dove casomai io sono stato un po' danneggiato dal mio connazionale, e non sa niente di Boutayeb e del podismo marocchino. Mi spiace per Chelimo, gli auguro di battermi, di vincere tutto. Io sono stato battuto da kenyani e ho sempre accettato la sconfitta». Skah ha tentato alla premiazione di portare Chelimo presso di sé sul podio più alto, ma non ha ottenuto altro che di potergli prendere la mano. Tre ore prima, il giovane del Kenya aveva detto: «Non so se avrei battuto Skah, ma so che Boutayeb mi ha rallentato proprio quando volevo tentare un allungo per liberarmi di uno che sapevo più veloce di me allo sprint. Quello che i due si sono detti in gara è stato per me incomprensibile. Comunque la medaglia è sua, che se la goda. Io non ho niente contro di lui, non lo cercherò per nessuna rivincita. Spero che la mia vicenda stimoli i miei compagni di squadra a portare medaglie al Kenya. Per quel che mi risulta, non si è mai parlato, fra di noi, di boicottare i Giochi in segno di protesta». [g. p. o.) Ultimi istanti della premiazione dei 10.000 Il vincitore Skah vuole far salire Chelimo sul gradino più alto del podio ma l'atleta keniota rifiuta