Satellite bloccato da un freno

Satellite bloccato da un freno Errore umano fa aggrovigliare il «guinzaglio» impedendogli di distendersi Satellite bloccato da un freno 77 Tethered riesce a produrre energia ma ha usato quasi tutto il combustibile HOUSTON DAL NOSTRO INVIATO E' stato un errore umano a bloccare il Tethered nel suo volo, a soli 256 metri sopra lo Shuttle. Un banalissimo freno rimasto tirato nel delicato mulinello che srotolava il filo del satellite appena decollato e ha finito per far aggrovigliare il filo. E adesso fra i cinquanta tecnici dell'Agenzia spaziale nazionale e dell'Alenia che si alternano senza soste nella sala controllo del Johanson space center, mescolati agli americani, c'è soddisfazione e ansia, ma anche rabbia. Perché il Tethered funziona benissimo, è riuscito a produrre elettricità confermando teorie e simulazioni, è persino più stabile di quanto si pensava, sia pure a quella ridicola distanza da cui ormai non va più nè su ne giù, ben lontana dai 20 chilometri previsti. Funziona così bene che è un peccato che debba restare lì, bloccato. Perché a questo punto, con il filo attorcigliato non si sa neanche bene dove, le ore di ritardo che si accumulano e il combustibile del satellite ridotto del 90% dai tentativi di sblocco, di farlo salire ancora non se ne parla neppure. E il problema casomai è quello di riuscire a ritirarlo dentro la stiva per non doverlo lasciare nello spazio. Tanto che la Nasa ha già dato il via alla preparazione eh' una missione extraveicolare degli astronauti. Una decisione rischiosa perché non prevista dal programma, che il presidente dell'Alenia Ernesto Vallerani considera un gesto di stima da parte dell'ente spaziale Usa per l'ottima prova del satellite italiano. E un atto di fiducia per un nuovo, più proficuo volo del Tethered, una mac- china da 460 miliardi, 230 dei quali pagati dall'Italia. Ma forse per la Nasa si tratta anche di un fatto d'onore, a questo punto, perché il dispiegamento del satellite era responsabilità americana, e il sistema di svolgimento e avvolgimento del filo, il fatidico mulinello che crea problemi, è stato costruito dalla statunitense Martin Marietta. L'ultima volta che si è trattato di recuperare un satellite in avaria, gli astronauti ce l'hanno fatta bene, acciuffandolo con le braccia in mezzo allo spazio. Eventualmente, i due astronauti autorizzati all'Extra vehicular activity, Eva in gergo, sono gli americani Hoffman e Chang-Diaz. Dovrebbero uscire oggi alle 7 ora di Houston, le 14 in Italia. La decisione di una possibile Eva è stata frutto di lunghi consulti al «mission control» di Houston. Anche se continuano i tentativi per cercare di sbloccarlo o per lo meno per capire dove è il blocco. L'ultima decisione era quella di provare ad abbassare il traliccio che tiene tesa la prima parte del filo, lo stesso da cui è decollato il Tethered. Il canale televisivo «Nasa Select» che di solito trasmette in diretta dallo spazio ha ormai chiuso le comunicazioni. Ma per un momento attraverso un collegamento con la base californiana di Vanderberg si è visto il satellite, tranquillamente legato al filo bianco che baluginava nel sole. E si sono visti gli astronauti indaffarati con strisce lunghissime di carta. Come un banale mulinello di una canna da pesca, sembra cheil freno dimenticato tirato abbia fatto tendere troppo il filo intorno al rocchetto, sovrapponendo le spire e dando origine a una catena di guai. I problemi sono cominciati subito dopo il distacco del Tethered, già in ritardo di cinque ore per i problemi al «cordone ombelicale» che non voleva staccarsi dal satellite. La palla bianca era andata avanti per un'ora fino a 80 metri, poi si era fermata. E aveva cominciato ad andare a singhiozzo. Con astronauti e scienziati che tentavano di dare filo e ritirarlo, e il mulinello che sembrava bloccato. Fino ai 256 metri, poi ridotti a 220. A un certo punto però la squadra «rossa» di Hoffman, Chang-Diaz e Masha Irvin che aveva già accumulato ors di straordinario, è dovuta andarsene a dormire, estenuata. I «blu» però hanno cominciato i primi esperimenti scientifici. Il «check out» degli strumenti ha dato risultati ottimi. «Perfetti» ha commentato Vallerani. Il cannone elettronico costruito dalla Proel di Firenze ha sparato gli elettroni, anche se la tensione non ha raggim : ,o i 5000 volt previsti ma solo i 35 volt. Si è prodotta una cnironte di 2 milliAmpère. Non alu, ma controllata da altre prove e sufficiente a dimostrare la fattibilità del sistema Tss di generare elettricità nello spazio, che era lo scopo primo di tutta la missione. Altri esperimenti verranno compiuti più tardi a 200 metri. Maria Grazia Bnizzone Gli astronauti rischiano di dover uscire nello spazio per salvare la navetta Due immagini dello Shuttle e del Tethered: a fianco il satellite sporge ancora dall'Atlantis in attesa di distendersi; sotto come appaiono dopo che il guinzaglio è uscito per una quarantina di piedi dalla calotta

Persone citate: Chang-diaz, Diaz, Ernesto Vallerani, Hoffman, Johanson, Maria Grazia Bnizzone, Martin Marietta, Vallerani

Luoghi citati: Firenze, Houston, Italia, Usa