Eutanasia per catturare l'audience

Eutanasia per catturare l'audience Sotto accusa la tv che ha trasmesso il video e la società che ha fornito l'assistenza Eutanasia per catturare l'audience Si annega nella vasca davanti alla telecamera BONN NOSTRO SERVIZIO Quella che la televisione privata SAT-1 ha offerto ieri ai tedeschi è una macabra variante sulla triste esperienza della morte in diretta. Un uomo affetto da gravissime depressioni decide di morire e chiede aiuto alla «Società tedesca per una morte umana» (Dghs). Riceve un ricettario per la morte indolore e pone fine alla sua vita seguendo le istruzioni, prima ingerisce una mistura di quaranta farmaci che lo faranno addormentare lentamente, poi si immerge nella vasca da bagno, poco per volta perde coscienza fino a scivolare nell'acqua. La televisione ci ha già abituato a guardare un altro essere umano ripreso nel momento della morte e a privare perfino questo momento supremo della sua intimità. Non ci fanno più effetto le immagini di morte collettiva, come quelle che giungono dalla Somalia: sono ordinaria amministrazione dei telegiornali. Rabbrividiamo ancora invece per i singoli che si fanno riprendere mentre muoiono, il suicida in America che si è sparato in bocca in diretta o il francese che ha filmato la sua lenta morte di Aids. SAT-1 propone ai suoi telespettatori la lenta agonia, i ventidue minuti che passano fra quando l'uomo entra nella vasca da bagno a quando esala l'ultimo respiro, non manca niente, nean- che il sonoro dell'uomo che pur privo di sensi lotta prima di annegare. La televisione che trasmette il filmato si dice animata da nobili propositi: vuole dimostrare come la cosiddetta «morte umana» non sia in realtà che un lento calvario. Dietro la telecamera a filmare la morte di Christian S., 51 anni, non c'è nessun operatore, solo il cane Nicki, che corre innervosito tra la vasca e la porta del bagno, può assistere all'annegamento del padrone. Christian S. elettricista di Henstedt-Ulzburg, era fisicamente sano, un uomo robusto non affetto da nessuna malattia mortale, se non da quella forma gravissima di depressione. Era sposato con una donna di 38 anni e viveva in un piccolo appartamento di due stanze. Quando ha cercato la morte si è rivolto alla Dghs. La Società per la morte umana esiste da 12 anni in Germania, dove si parla di «Sterbehilfe», aiuto a morire e non di eutanasia perché il termine veniva impiegato dai nazisti nella loro opera di epurazione dei «non degni della vita», malati di mente o bimbi deformi. E' da anni che la società non gode di buona fama, il suo direttore Hans-Henning Atrott è sospettato di lucro alle spalle di infelici e disperati. Christian S. probabilmente ha permesso il filmato proprio per venire in aiuto a questa associazione che gli por¬ tava quella che per lui era una liberazione: tramite le immagini infatti risulta evidente che in tutta l'operazione non era presente nessun membro della Dghs. La società tedesca è stata più volte accusata per le numerosi morti dei suoi clienti, ma non è mai stato possibile dimostrare che questi ultimi non avessero alla fine agito da soli e in piena facoltà di intendere e di volere. L'aiuto al suicidio in questi termini non è punibile dalla legge tedesca. Fondata da Atrott dodici anni fa, la società per una morte umana ha avuto grande successo e gode dell'appoggio di alcuni nomi di rilievo dello spettacolo o della cultura. Ingenui che, secondo gli accusatori tra cui il capo della polizia criminale di Bielefeld Horst Clages, servono da paravento ai guadagni personali di Atrott. La morte di solito arriva per posta, un opuscolo con indicati alcuni modi di morire senza soffrire e poi il materiale necessario, che nella maggior parte dei casi è una pillola di cianuro. Il costo della pillola è di poche migliaia di lire, ma dai movimenti sul conto corrente di alcuni clienti, sono state notate somme dell'ordine di quattro milioni, probabilmente finite nelle tasche dell'associazione, ma ancora più probabilmente in quelle del suo presidente. Francesca Predazzi

Persone citate: Christian S., Francesca Predazzi, Horst Clages

Luoghi citati: America, Germania, Somalia