Due stragi raccontate dai fumetti

Due stragi raccontate dai fumetti Due stragi raccontate dai fumetti Così Epoca riscrive i «sessanta giorni d'inferno» UNA LEZIONE PER I RAGAZZI MILANO OPO il film al cinema, arriva il fumetto in edicola. Strumenti diversi, stesso obiettivo: spiegare cos'è la mafia, come agiscono i boss, come cadono gli uomini che lo Stato manda in Sicilia a combattere la piovra, il mostro dai- mille volti. «Cento giorni a Palermo» è il film che racconta la guerra personale del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa; «sessanta giorni a Palermo» è il fumetto che il settimanale Epoca pubblica come inserto nel numero in distribuzione stamattina per spiegare i due mesi d'inferno in cui sono caduti, uno dopo l'altro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Uccisi dal tritolo dei clan. Quarantuno tavole di Claudio Villa, la «matita» che dà vita alle storie di Tex Willer e inventa le copertine di Dylan Dog, sceneggiate dai giornalisti Pietro Calderoni e Francesco La Licata, per spiegare a genitori e figli il dramma di una città sconvolta da due attentati dinamitardi senza pre- cedenti. Il progetto di Epoca nasce all'inizio di giugno, dopo la strage di Capaci: «Avevamo deciso di ricorrere al fumetto - spiega Massimo Donelli, condirettore del settimanale milanese - dopo aver dato in esclusiva con La Stampa la notizia dell'intercettazione di una telefonata a Catania in cui si parlava dell'agguato a Falcone. C'erano molti buchi nei racconti ufficiali, siamo ricorsi al fumetto perché pensiamo che sia uno strumento molto immediato, facile da capire, che non ha bisogno di spiegazioni. Sappiamo anche che in Italia non si considera "nobile" questo mezzo di divulgazione, ma abbiamo fatto ima scelta coraggiosa, solo il Sole 24 ore ci ha preceduto». Particolare agghiacciante: le trenta tavole con le ultime ore di Giovanni Falcone dunque erano già pronte. I suoi «Trenta giorni a Palermo» finivano con l'immagine di un uomo, Paolo Borsellino, in piedi in una corsia d'ospedale dopo aver visto il corpo dilaniato dell'amico che si spegneva. «Ma a quel punto - spiega Donelli quando stavamo per uscire in edicola, c'è stato il secondo attentato, e la mafia ha ucciso anche Borsellino». E purtroppo è stato facile, a quel punto, legare i «Trenta giorni» al nuovo caso. Due stragi, sessanta giorni. Ma qual è l'obiettivo del fumetto di Epoca! Ha una duplice funzione: «Raccontare ai ragazzi che cos'è avvenuto esattamente in questi due mesi di guerra a Palermo, con una ricostruzione molto rigorosa, meticolosa. E aiutare i genitori nel momento in cui sono chiamati a rispondere alle domande dei loro figli, che non capiscono come mai un pezzo d'Italia sia in guerra». Per questo, prima e dopo il fumetto, due testi accompagnano l'inserto di Epoca: una brevissima «storia d'Italia» di Enzo Forcella, che si conclude con l'appello del Capo dello Stato «ad una nuova Resistenza in Sicilia contro la mafia», e un dizionario, in cui Roberto Chini spiega il significato delle 58 «parole della piovra», ormai utile anche per «tradurre» il telegior¬ nale. Un esperimento ripetibile? «Credo di sì - conclude Donelli sarà il nostro mezzo per aiutare genitori e figli a capire come gira il mondo». Flavio Corazza ORE AZIO. /MENTRE FRANCESCA RESTA A LAVO PARK AU /WNISTERO.PALCONS VA A CASA PER PRANZARE . POI 'TORNA INUFPI.CIO PER PRENDERE LA /WOGiLIE^CHE PERO''E'IN SITARE?©, COL. RISCHIO DI KAR PERDERE IL VOLO CAI.PRONTO SULLA PISTA. BALCONE SI INNERVOSISCE. PER-rewc NEANCHE Alcuni disegni del fumetto «Sessanta giorni a Palermo», che Epoca ha realizzato sulle ultime settimane di vita dei giudici Falcone e Borsellino, e che verrà distribuito con il settimanale in edicola questa mattina