Sabattini «Accordo sbagliato»

Sabattini «Accordo sbagliato» Sì al referendum Sabattini «Accordo sbagliato» Quadri e dirigenti regionali Cgil hanno gremito, ieri mattina, il salone in via Pedrotti 5. All'ordine del giorno l'analisi delle ore che hanno preceduto la firma dell'accordo sul costo del lavoro e delle ore successive, assai più convulse, nelle quali si è consumata la spaccatura dell'organizzazione fino alle dimissioni del segretario generale Bruno Trentin. Non c'è stato dibattito, rinviato di comune accordo al 2 settembre, prima del direttivo nazionale. Compito del responsabile regionale Claudio Sabattini spiegare l'accaduto e la voce, neutra alle prime battute, si è via via accalorata fino al brusco stop finale. Brevissima la replica del leader della «mozione due», Fulvio Perini: «Perderemo mezzo milione di iscritti perché questo è un accordo contro la Cgil in fabbrica». Silenzio tra il pubblico e il segretario aggiunto Renzo Penna: «Questa è un'informativa, ma se qualcuno vuole fare domande... Però sarebbe meglio attendere settembre». Cosi è stato. La polemica, troppo a lungo contenuta, è divampata più tardi. Parlando con i giornalisti, Claudio Sabattini ha sfoderato artigli e grinta: «Ai lavoratori io dico: "L'accordo è sbagliato, non ha compensazione ed è fatto sulla vostra pelle". Dobbiamo chiedere a loro di pronunciarsi, abbiamo un rapporto già troppo logoro». Addirittura, secondo Sabattini, sarebbe «un vero guaio» non ricorrere al referendum, l'organizzazione potrebbe imboccare la strada del «declino irreversibile». Sabattini ha poi liquidato due temi spinosi: le dimissioni di Trentin («Secondo me è insostituibile. Badate non ho detto "deve tornare", ho detto insostituibile») e la maggioranza formatasi con la bocciatura dell'accordo nel direttivo nazionale («Non è cambiata, se ne è formata un'altra su un fatto specificò»): v,; '■ Ha concluso il responsàbile regionale Cgil: «Entro settembre invierò ai membri del direttivo tutti i documenti perché possano leggerli e formarsi la propria idea sulla vicenda e proporrò formalmente la consultazione. Si potrà rispondere si o no, oppure porre le condizioni per cui il no diventi sì». Se l'iniziativa venisse bocciata? «In quella Cgil non avrei più nulla da dire». Renzo Penna (area psi) ha replicato in un'intervista: «Claudio ha sbagliato. A Roma sarebbe stato più opportuno non votare in direttivo dopo la firma e rinviare la discussione a settembre. Comunque il direttivo dovrà partire dalla conferma dell'intesa, con una lettura corretta che ne evidenzi i limiti e poi iniziare una discussione costruttiva con gli iscritti». Alla Camera del Lavoro gli fa eco Diego Calabrese (psi): «La firma dell accordo è coerente con la conclusione del congresso di Rimini. Offre la certezza di sviluppare una politica di tutti i redditi e di difesa e rilancio occupazionale». Cario Novara

Luoghi citati: Novara, Rimini, Roma