Superga torna all'antico decoro

Superga torna all'antico decoro Si tolgono i ponteggi dopo il 2° lotto dei lavori di ripristino varati nell'88 e sponsorizzati dal San Paolo Superga torna all'antico decoro Finito il restauro della cupola della basilica Nell'afa di agosto, la basilica di Superga si è scrollata i ponteggi di dosso ed è tornata, solenne e chiara, a svettare sulla collina. Si sono conclusi i lavori del secondo e ultimo lotto che, grazie ad un finanziamento dell'Istituto San Paolo di oltre sette miliardi complessivi, hanno restituito il lustro antico al capolavoro dello Juvarra. Prima (dall'ottobre '88 al maggio '90) il ripristino del corpo di facciata con il podio di basamento, il pronao e i due campanili; adesso, già riattati i tetti, il rivestimento della cupola in lastre di piombo e la ripavimentazione dei cortiletti interni. Alla base del progetto, una collaborazione che ha unito gli esperti della soprintendenza ai Beni Architettonici e del provveditorato alla Opere Pubbliche, alle maestranze dell'impresa Guerrini e ai tecnici del San Paolo. Coinvolti tutti quanti in uno scenario dove capriate, cuspidi, colonne e nervature proteggono una luce tra le più gloriose della storia torinese. Quanto tempo ci vorrà, prima che qualcuno torni a sfiorare l'enorme boccia appena rifoderata d'oro su cui poggia la croce che svetta a 75 metri di altezza? E chi mai riscoprirà il contenitore segreto che, (ritrovato il febbraio scorso con alcune pergamene dell'antico cantiere juvarriano del 1726 e del primo restauro del 1838), è stato rimesso nel suo nascondiglio con una documentazione dell'attuale restauro? Promettono i responsabili del cantiere Guerrini: «Toccando ferro, per almeno cent'anni la cupola di Superga resterà inviolata nel silenzio cui è appena stata restituita». E si schermiscono: «Un momento indimenticabile? Nel luglio scorso, quando abbiamo verificato che i lavori erano stati completati a regola d'arte, nonostante le lunghe piogge, con due mesi di anticipo sul previsto». D'ora in poi, a salire in cima alla basilica saranno soltanto i tecnici della Sagat: i soli autorizzati ad affrontare la ragnatela di scalette che, infiltrandosi tra le sue due intercapedini, arrivano sino al culmine della cupola dove, su un binario girevole, si innestano le luci di rotta per gli aerei verso Caselle. Raccontano in cantiere: «Tolta la scorsa settimana la gru di 35 metri e smontato l'elevatore che arrivava ai piedi della cupola per poi proseguire con una serie di montacarichi, nessuno potrà spingersi più su della balaustra all'altezza del pronao. Come nessuno d'ora in poi potrà salire, in mancanza di accessi, oltre la torre campanaria dei due campanili laterali». Superga torna regalmente lontana, per tutti, lasciando un ricordo indelebile in coloro che, durante questi quattro anni di lavori, ne hanno potuto vivere e «toccare con mano» il mistero. Proprio loro sono pronti oggi a suggerire che «nonostante la nuova pavimentazione dei cortili limiti l'umidità, il mausoleo sotterraneo dei Savoia meriterebbe uno studio in grado di escluderne ogni trasudazione salvaguardando gli stucchi. Sa¬ rebbe inoltre augurabile che le maniche laterali del complesso, compresa la preziosa biblioteca, potessero finalmente aprire le porte al pubblico». Un po' di nostalgia? «La consapevolezza che Superga può offrire un'esperienza indimenticabile». Luisella ne lino sguardo dall'alto sulla cupola della basilica di Superga come era fino a qualche giorno fa imbragata nei ponteggi che hanno consentito ai tecnici il restauro

Persone citate: Guerrini, Juvarra, Savoia

Luoghi citati: San Paolo