Nella città d'agosto 2000 negozi chiusi

Nella città d'agosto 2000 negozi chiusi Via ai turni delle grandi ferie Nella città d'agosto 2000 negozi chiusi Fermi anche bar, pizzerie, ristoranti Solo il 30 per cento resta in funzione Sono 2420 i negozi di alimentari chiusi per ferie, circa il 65% sul totale deglj esercizi che per legge devono osservare un turno di vacanza; a luglio sono stati 1304. Ogni anno a febbraio l'assessorato comunale al Commercio organizza i turni di tre settimane, uno a luglio e uno ad agosto; quindi manda le proposte ad Ascom e Confesercenti che informano i loro associati. Entro il 30 aprile i commercianti possono chiedere di cambiare il turno e di solito alla fine si elabora un programma ferie che soddisfa tutti. Sono 16 anni che a Torino funziona questa sorta di autoregolamentazione nata per evitare i disagi di serranda selvaggia. Il turno di agosto si è iniziato lunedi scorso e si concluderà il 24; ai negozi che devono restare aperti per legge (rischiano altrimenti una multa di almeno 200 mila lire) se ne aggiungono altri che riescono a organizzare le vacanze dei dipendenti a rotazione e la grande distribuzione che non chiude mai e anzi, in alcuni casi, dilata l'orario di apertura. Anche i mercati rionali, seppur con meno banchi del solito, lavorano e quello di Porta Palazzo è in funzione al 70 per cento. Quest'anno per la prima volta anche bar, ristoranti e pizzerie devono osservare i turni; l'ha stabilito una legge dell'agosto '91. Le rotazioni sono state stabilite in accordo con l'Epat (l'associazione di categoria) in base alle varie zone della città; ad agosto, comunque, dovrebbero essere aperti circa il 30% degli esercizi. Chi sgarra rischia sanzioni molto pesanti: una sospensione dell'autorizzazione per non meno di 10 giorni. Per ora è troppo presto per valutare se i turni saranno osservati; l'impressione delle associazioni di categoria è che siano molti i negozi aperti. Dice Giovanni Giustetto della Confesercenti: «C'è aria di crisi e parecchi hanno rinunciato alle vacanze. La grande distribuzione c'era anche 10 anni fa, ma allora si assisteva a un'espansione dei consumi e non a una riduzione come adesso».

Persone citate: Giovanni Giustetto

Luoghi citati: Ascom, Torino