Cura dimagrante per la zona blu

Cura dimagrante per la zona blu Il piano del traffico fìssa confini più stretti del centro chiuso alle auto Cura dimagrante per la zona blu E arrivano nuove isole per i pedoni La zona a traffico limitato, Ztl per i pochi amici, si riduce: 20 ingressi invece di 32, alcune strade nuovamente percorribili dalle auto. Quindi meno vigili-transenna per sorvegliare le porte della città proibita. Ma in centro arrivano nuove isole pedonali, che si aggiungono allo sparuto gruppo guidato da via Garibaldi. Lo prevede il nuovo piano del traffico, che già i residenti in centro e una consistente fetta di commercianti definiscono «incompleto, non realizzabile a tempi brevi», ancora penalizzante per chi vive e lavora dentro il cuore di Torino. L'assessore Bepi Dondona accetta la polemica: «Sono un vecchio nemico della Ztl. E il piano mi dà ragione. Chi critica oggi, ancora non lo ha letto. Ma una cosa è certa: dobbiamo procedere per gradi». La filosofia dei provvedimenti immaginati è: abolire il centro chiuso, aumentare le strade riservate a pedoni e mezzi pubblici, rendere impossibile il puro attraversamento del centro. «Ed è quest'ultimo l'aspetto più importante - sottolinea • l'architetto Franco Goy, responsabile del settore Viabilità -. Il centro deve essere un punto di attrazione, non il collegamento tra due periferie». Il piano prevede tre fasi. La prima è realizzabile a tempi molto brevi, le altre due richiederanno un lungo lavoro di preparazione. E un investimento di 10-15 miliardi l'anno, di fronte al quale i responsàbili del Bilancio già storcono il naso. Dondona mette le mani avanti: «Io l'ho detto in giunta. 0 si investono dei quattrini, nemmeno tanti tra l'altro, oppure lasciamo perdere tutto. Ma poi non voglio ascoltare critiche per l'inquinamento, gli ingorghi, la città invivibile». Vediamo i tre momenti previsti. Prima fase. La Ztl diventa un po' più piccola. Non ne fanno più parte corso Matteotti e via San Quintino, in pratica tutto l'isolato tra corso Re Umberto e Porta Nuova. Verso il Po tornano «liberi» tratti di via San Francesco da Paola, via Maria Vittoria, via Carlo Alberto. Poi la piccola porzione finale di via Cernaia. L'attuale zona disco si estende verso il Po, da via Accademia Albertina a corso Cairoli Nell'attuale Ztl saranno installati i parchimetri e i residenti pagheranno il privilegio di la sciare l'auto sotto casa, un ab bonamento annuale che darà diritto a uno speciale permesso. A proposito di permessi: gli attuali 40 mila saranno drasticamente ridotti. Nuove aree pedonali: via Lagrange e via Accademia delle Scienze, piazza Carignano, via Cesare Battisti, il primo tratto di via Mazzini, piazza Cln, vie Amendola e Buozzi, via Rattazzi, un tratto di via Pomba. Si interverrà nel quadrilatero romano: traffico completamente vietato ai lati del Duomo, in piazza IV Marzo, via Tasso, via e piazza Palazzo di città. Isola pedonale sarà anche il quadrilatero compreso tra via delle Orfane, via Sant'Agostino, via Bellezia, via Santa Chiara. Seconda fase. Ztl ancora più piccola, con l'esclusione di via Roma: da 20 a 13 «porte». Diventano aree pedonali le piazze più prestigiose della città: Castello, San Carlo, Vittorio, Carlina, Reale. E ancora i lati Nord e Sud di piazza della Repubblica, piazzale Valdo Fusi, piazza Maria Teresa. Il secondo tratto di via Mazzini segue i destini del primo, e il traffico è completamente vietato in via Andrea Doria e via San Domenico, alle Porte Palatine, al Balon, attorno al mercato della Crocetta. Pedonalizzazioni parziali nelle vie Carlo Alberto, dei Mille, San Massimo, Calandra, Teofilo Rossi, Frola. "Parchimetri in tutto il centro e in molte aree semi-centrali (San Donato, San Salvarlo, Cit Turili, Borgodora, Crocetta, Vanchiglia). In questa fase si immaginano già costruiti 20 parcheggi disegnati dal piano approvato a suo tempo dal Comune, in parte sotto i mercati rionali, in parte in aree già disponibili. Terza fase. Addio zona blu, nuove isole pedonali (anche attorno alla Gran Madre e alla Mole), ultimati parcheggi per 25 mila posti. La città conoscerebbe già la linea 1 di metropolitana, il passante ferroviario, i primi grandi interventi del piano regolatore. E due nuovi ponti sul Po, partendo da corso Unità d'Italia e corso San Maurizio. In molti «centri» potremmo vedere marciapiedi più larghi, fioriere e lampioni per dissuadere il traffico, .i simboli delle città ambientali disegnati in tante metropoli europee da decenni di lavoro. Bella questa nuova Torino. Bella e impossibile, quanto meno improbabile. E sicuramente ancora tanto lontana. Giampiero Pavido annoi muuu S9 «tura □ □□ ero arto OSO OD ULTI inon o □ o cODlfrireDoog,—, Se W DOITCOO CORSO MATTEOTTI I 1 □ C1 CZD □ □!□□□§□ DIODO QQRSQV TT0RI0 EMANUELE 'WS onim □ai DDDDD Cosi potrebbe cambiare la Ztl: si libererebbero gli isolati tra corso Re Umberto e Porta Nuova, oltre a tratti di via San • Francesco, via Carlo Alberto e via Maria Vittoria. Ma il documento non è ancora approvato in Consiglio

Luoghi citati: Bella, Italia, San Massimo, Torino